Helloween + Gamma Ray (Hellish Rock Tour 2007)
L'Hellish Rock Tour 2007 è un evento unico perché riesce in un'impresa: racchiudere l'essenza di un genere musicale. Poter vedere Gamma Ray ed Helloween sullo stesso palco per un fan del power metal è un qualcosa di unico e assolutamente imperdibile.
Il giorno dopo (29 novembre) alle 15.00 devo discutere la mia tesi, ma come cavolo si fa a dire di no ad un concerto del genere che con ogni probabilità mai più si ripeterà?? Le collezioni originali che posseggo e le svariate ore spese in loro compagnia nel mio stereo e lettore cd/mp3 mi fanno la corte ed a questo si aggiunge la decisione di mio fratello che mi spinge a fare la "pazzia".
E così sia mi dico. Partenza tardi, decisamente troppo tardi, in direzione di quel locale di Milano che risponde al nome di Alcatraz. Se prendo la cartina sembra così facile da raggiungere... Viale Zara, Viale Stelvio et voilà. Peccato che nella realtà, se si esce dall'autostrada nella tangenziale al punto sbagliato, Milano, con i suoi viali, controviali, viabilità modificata e traffico, sia un labirinto. Ti perdi e non ci sono più cartelli. La gente ti dice... "da qui è un casino, dovresti tornare indietro e prendere l'altra tangenziale". Guardo mio fratello ad una rotonda senza segnalazioni: andiamo dritti?!? Boh. Poi giunge un bel cartello indicante Monza, cui segue inversione a U e una nuova fermata. Tra bestemmie per uno show che ormai è cominciato passano i minuti. Proprio quando la rabbia misto frustrazione comincia a salire a livelli insopportabili, finalmente troviamo la via e vediamo l'Alcatraz.
Gli Axxis, la band di supporto ai due Co-Headliner, li vediamo di sfuggita, ma sinceramente non me ne frega nulla. Mi posiziono vicino al bar, tranquillo, perché "domani devo discutere la tesi" e non mi posso permettere di perdere la voce e fare troppo il coglione.
Le luci si abbassano e la solita intro Invitation si diffonde nel locale. Dan Zimmermann si siede e lo show ha inizio con l'attacco delle chitarre per la superhit Heaven Can Wait tratta da Heading For Tomorrow del 1990. Quando il leader Kai Hansen entra con la sua storica chitarra fucsia, si sente un boato e il pubblico è già caldissimo e si lascia andare sulle note melodiche del coro arioso. Si prosegue senza pausa con l'heavy metal d'impatto di New World Order del 2001. E' tempo di rivangare il passato glorioso proponendo la stupenda title track della prima parte di Land Of The Free. Tutti a cantare il coro "When The Time Has Come, You Will See Our Return To The Land Of The Free". Da Majestic giunge la easylistening e velocissima Carry On nella quale viene messa sotto torchio la sezione ritmica a dimostrazione della bontà tecnica della band. Kai e soci decidono di riproporre solo una canzone dal fiammante Land Of The Free II (probabilmente in considerazione del poco tempo a disposizione) e scelgono l'ottima ed allegra Real World dotata di linee melodiche particolarmente accattivanti e da sede live sottolineate da un bel lavoro del basso di Dirk Schlachter. Da questo punto si preme sull'acceleratore. Rebellion in Dreamland, salutata da un tripudio fin dall'arpeggio iniziale, viene cantata a squarciagola d'intero locale fino all'assolo dirompente ed al break memorabile sul quale viene interrotta per dare spazio alla tamarrissima Heavy Metal Universe. Una song che in sede live diventa trascinante come poche altre. Kai come al solito fa partecipare il pubblico. Prima cantano le ragazze presenti e successivamente i maschietti. Dirk stuzzica la platea dicendo che Roma la gente cantava più forte: tutto programmato, tutto riuscito e il pubblico risponde alla grande e ci si diverte. Mi guardo un attimo indietro e vedo il locale praticamente pieno che applaude, sorride e annuisce in segno di approvazione. I Rays rallentano con il loro migliore lento: The Silence. Passionale ed emozionante all'inizio nelle strofe così Queen oriented, turbolento nel break con giro uno stupendo giro di basso, prima di ritornare alle pompose sonorità iniziali. Nel break Kai si impegna per non steccare nella delicata fase di falsetto che si addiceva di più a Ralph Scheepers, ma va tutto bene. Il finale è vicino e la scelta ricade sull'Helloweeniana mazzata di power metal grezzo Ride The Sky (Walls Of Jericho) e sulla sempre verde Somewhere Out In Space che viene allungata come al solito. Due fulmini con assoli, riff e acuti che sono apprezzati alla grande dal pubblico entusiasta. Uscita per un fugace ritorno con il buon singolo Send Me A Sign tratto da Powerplant. Ovazione totale...
Una capatina al bagno e poco dopo arrivano le zucche. Sound più sporco e incasinato con la batteria di Loble che soverchia il resto. La scaletta prende a piene mani dall'antico fasto (saranno ben 5 le canzoni tratte dai Keepers senza contare le due superhit del gran finale) e così Deris si deve arrabattare su molte song non proprio adatte al suo timbro. Partenza con il botto con la complessa suite Halloween densa di break vincenti e che viene riproposta interamente. Seguono 3 minuti potenti con Sole Survivor, tratta da Master Of The Rings, prima di tornare ai tempi dei Keepers (questa volta il II) con March of Time apprezzatissima dal pubblico specialmente nel ritornello. La recentissima As Long As I Fall mostra un ottimo Deris a suo agio ed è già stata metabolizzata dal pubblico che la canta con passione. Sezione ritmica esagerata e ridondante che copre tutto nella casinara We Burn cui segue un lunghissimo e spettacolare Drum Solo, spezzato da un siparietto che culmina con la versione all'elio di Smoke On The Water. L'assolo di Loble prosegue con forza, ma forse dura un po' troppo. Gli accendini illuminano la platea nel bellissimo lento dal sapore antico A Tale Wasn't Right dotato di un solos strappa lacrime con Weikath a prendersi il palcoscenico. La performance migliore gli Helloween la offrono a mio parere nella suite King For A 1000 Years. Deris è perfetto al pari delle chitarre che si esibiscono in diversi solos tecnici, mentre il bassista Markus Grosskopf si conferma un animale da palco correndo in continuazione. Si prosegue con Eagle Fly Free che purtroppo nella prima parte quasi non si riconosce per il suono della batteria troppo forte capace di annullare quasi la voce di Deris (mai a troppo agio) e limitare il riff delle chitarre. Dopo la fiammante 7 Hells, ancora non metabolizzata completamente dalla platea, è tempo per la carica positiva di Dr. Stein suonata davvero bene. Il pubblico canta e si muove apprezzando di gusto cantando strofe e coro. I nostri escono, ma non passa nemmeno un minuto che sono nuovamente sul palco per un mastodontico e superbo medley con I Can/Where The Rain Grows/If I Could Fly/Perfect Gentleman/Power e conclusione con Keeper Of The Seven Keys.
La gente non smette di chiamare, in base alle sue presenze, Gamma Ray e Helloween ed alla fine arrivano 4 chitarre, 2 bassi, due singer ed una batteria. Il solo Dan Zimmermann non partecipa alla festa rappresentata da Future World e I Want Out. Il pubblico, tutto, si lascia andare cantando quasi completamente due canzoni che hanno scritto la storia di un genere. Weikath e Richter sorridono soddisfatti assieme a Gerstner. Deris e Hansen si passano il microfono e Schlachter e Grosskopf corrono per il palco. I saluti finale sono entusiasmanti... tanti, tantissimi applausi per un concerto che la maggior parte della gente sa che raramente potrà apprezzare un'altra volta.
Considerazioni
I Gamma Ray con una scaletta più risicata a mio parere hanno offerto uno spettacolo davvero memorabile. Ottima la scaletta con delle super hit come Land Of The Free, Rebellion In Dreamland, Somewhere Out In Space, Ride The Sky e Silence alternate ad altri pezzi meno storici ma che si prestavano alla perfezione per la sede live. Il suono è stato pulito e così facendo durante tutto lo show c'erano i forti richiami alle versioni studio. La sezione ritmica di Dan e Dirk al basso è stata precisa al pari della prestazione delle chitarre gemelle con Richter sugli scudi. Hansen dietro al microfono in alcuni momenti ha faticato, ma la sua voce un po' stridula e passionale si sposa bene con il sound dei Gamma Ray.
Gli Helloween in questo tour hanno voluto davvero esagerare. Ben 5 canzoni (tutte storiche e fondamentali per il genere) dai due Keeper nella loro set list. Di queste tracce mi sono piaciute in particolar modo l'interpretazione vocale e complessiva di Dr. Stein, Halloween e March Of Time mentre non mi hanno completamente convinto Eagle Fly Free e A Tale That Wasn't Right. Il sound a differenza di quello dei Gamma è risultato essere più sporco e confusionario con la batteria troppo pregnante rispetto a tutto il resto. Ottime comunque le prestazioni di King For A 1000 Years, As Long As I Fall, la già citata Dr. Stein e il lungo medley che ha visto un Deris convincente e più a suo agio in toni più consoni alle sue corde vocali.
Nel finale con Future World e I Want Out avrei preferito sentire Kai dietro al microfono, ma questi sono dettagli. Grande, grandissimo show: forse unico nel suo genere.
SET LIST GAMMA RAY
Invitation
Heaven Can Wait
New World Order
Land Of The Free
Carry On
Real World
Rebellion in Dreamland
Heavy Metal Universe
The Silence
Ride The Sky
Somewhere Out In Space
...
Send Me A Sign
SET LIST HELLOWEEN
Halloween
Sole Survivor
March Of Time
As Long As I Fall
We Burn
Drum Solo (Smoke On The Water)...Drum Solo
A Tale That Wasn't Right
King For a 1000 Years
Eagle Fly Free
7 Hells
Dr. Stein
Medley: I Can/Where The Rain Grows/If I Could Fly/Perfcet Gentleman/Power/Keeper Of The Seven Keys.
HELLOWEEN + GAMMA RAY:
Future World
I Want Out.
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