Il 1980 è un anno fondamentale per i Genesis. Inizia il periodo d'oro che li porterà a vendere milioni di dischi e raccogliere i frutti di tutto il seminato negli anni precedenti.

"Duke" è fino a questo il momento il loro disco più venduto, un autentico best-sellers capace anche di sfondare definitivamente in USA con una musica ancora non proprio facilissima ma molto più diretta. Il documento che immortala il tour di supporto all'LP è un concerto ripreso dalla BBC il 6 Maggio dell'80 al Lyceum Ballroom di Londra; si tratta ovviamente di un bootleg ma è molto diffuso e di buona, se non ottima, qualità. Deve essere detto subito che il periodo eccezionale come attività live dei Genesis inizia in questo periodo, diventano totalmente consapevoli delle proprie capacità e regalano al pubblico concerti veramente intensi e emozionanti. Il suono è potente, Collins è un animale da palcoscenico collaudato e Gabriel ormai è solo un ricordo. Phil è molto più diretto, scherza con il pubblico e sfrutta le sue doti d'attore per trascinare i fans, gli altri sono più a loro agio e decisamente più rilassati rispetto al periodo gabrieliano in cui tutti erano concentrati sui loro strumenti e lo spettacolo era tutto incentrato sulla presenza scenica ermetica del cantante.

La scaletta del concerto è il massimo per il periodo, si apre con "Deep in the motherload". Un'esecuzione accattivante ma è un semplice riscaldamento , così come lo è l'accenno a "Dancing with the moonlit knight". Con "The carpet crawlers" Collins inizia a prendere più possesso della scena e regala i primi momenti di magia, con la potente "Squonk" e l'onirica "One for the vine" ormai il gruppo è a pieni giri. L'esecuzione di "One for the vine" è splendida, è bellissimo vedere Collins e Thompson duettare insieme sulla potente parte ritmica del brano, dieci minuti di magia targata Banks. Con la "Duke's suite" si toccano vertici incredibili, tutto funziona a meraviglia e i brani del nuovo disco si inseriscono benissimo con "Say it's alright Joe" (curioso il siparietto tra Phil, l'ubriacone, e Tony il pianista Joe) e la rinata "The lady lies" con il suo finale in crescendo molto bello che dal vivo rende decisamente di più. Tra una "Dance on a volcano" tiratissima e una "Follow you follow me" per il pubblico femminile il gruppo esegue "The cage" (la forma embrionale del medley con "Slipperman"), "Los endos" e "I know what i like" che chiude e si protrae per dieci minuti con il consueto gioco con il tamburello di Collins che coinvolge anche il povero Rutherford.

Il successivo tour di "Abacab" perfezionerà il concetto di spettacolo più rock e meno poetico, si aggiungeranno "Abacab" e "Dodo", ma il "Duke's tour" per molto critici rimane uno dei momenti miglioroi dei Genesis e questo concerto lo dimostra pienamente.

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