La mia recensione arriva molto in ritardo. Questo gruppo di stralunati provenienti in parte dal hinterland milanese, in parte dalla periferia di Trento si è sciolto.
Come molte piccole altre realtà del bistrattato sottobosco musicale italiano non ci sono riusciti. E vi assicuro che è un vero peccato.
Il combo, guidato dall'esuberanza del cantante-danzatore Yuri Beretta, si muove in territori musicali ricollegabili al pop anni 80. Pop che ha assorbito gli insegnamenti dei grandi della melodia italiana, Alberto Camerini su tutti, rielaborandoli con stile e in maniera che definire originale è a dir poco riduttivo.
Una visione del mondo e delle relazioni umane del tutto personale e stupendamente freak costituisce la trama dei 14 racconti che costituiscono questo particolarissimo lavoro. Li ho amati sin dal primo ascolto e col passare del tempo non ho potuto piú fare a meno di questo “Fluori”.
Per tutte quelle persone che sanno perdersi nel salotto di casa loro, le cui chiavi della macchina sembrano sfidarle ogni giorno in una sfiancante caccia al tesoro. Per noi inguaribili, stralunati pensatori indipendenti.
"Sai io sono trasparente ma se mi vuoi dipingere non farlo solo fuori. Perché siamo soli e con in testa niente, ma abbiamo grossi soli. Ma come sono vasti i nostri cuori".
Per fare delle genialate basta genialare, non occorre essere dei geni. Li amo, "sono il genio rubato ad un musicante demente, sono tutto il mio niente".
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