Morì il giorno di Natale, e probabilmente sorrise. Quel sorriso beffardo, faccia da schiaffi di bellezza aristocratica. Voleva stare solo, ricercava e reclamava la solitudine: fosse nato in Italia sarebbe diventato Lucio Dalla.

Il tempo di mettere insieme gli Wham! e salire sul tetto del mondo che già friggeva, già voleva fuggire: ancora insito nel duo, sentì il bisogno di uscire con due brani solisti, ‘Careless Whispers’ e ‘A Different Corner’, perché ? Non era megalomania, era urgenza di un’introspezione che era più un volersi scoprire introverso.

Odiò, in ordine sparso: uomini, donne, case discografiche, colleghi, politici, religiosi, istituzioni. Ma non scese mai in piazza, non alzò la voce. Sorrideva, quando ne aveva voglia prestava quella voce meravigliosa, che modulava come cazzo voleva, a testi struggenti, profondi, volgari, sbarazzini, deliranti, a seconda dei casi.

Bulimico di sesso, lo infilò dove poté: nell’album d’esordio piazzò ‘I Want Your Sex’ part 1,2,3. Nella ‘3’ asserì di essere un gentlemen e precisò: ‘Aspetto che il gin tonic ti dia alla testa’. Chapeau, direbbe Cassano.

Figurò Blair che scopa con Bush in ‘Shoot The Dog’, reo di aver acconsentito alla guerra in Iraq da burattino assoggettato.

Nel 1998 venne sorpreso a scopare nel bagno di un ristorante con un poliziotto. Prese due piccioni con una fava: fece outing e realizzò un brano apripista (‘Outside’) per la prima raccolta ufficiale.

L’album d’esordio, ‘Faith’, vendette oltre ogni aspettativa, frantumò record. Eterogeneo, orecchiabile, ballabile, sposò il consenso della critica perché confezionato con intelligenza.

Con il successore, ‘Listen Without Prejudice Vol 1’, foriero di introspezione e pregno di una tristezza che da lì mai lo abbandonerà, iniziò la crociata contro la Sony: bastardi, non mi promuovete abbastanza, non mi supportate, non sono una vacca da mungere.

Fu guerra: ‘Listen Without Prejudice Vol 2’ non uscì mai, venne rilasciata ‘Too Funky’ a scopo benefico. Girano demo su youtube, poco altro. Consiglio 'Disco', bellissima.

Lui con gli anni si adombrò. Si schierò dalla parte dei disagiati, più che dei deboli. Ovviamente, quando si disintegrarono i Take That, prese sotto l’ala protettrice Robbie Williams, perennemente fatto, ebbro oltre ogni limite, e andò in radio a sentenziare che Gary Barlow non aveva nessun talento.

Nel 1996 diede alle stampe ‘Older’, con incastonate perle quali ‘Jesus To A Child’ ‘Older’ ‘You Have Been Loved’ e ‘Fast Love’.

Ne ricalcò gli intenti nel 2004 con ‘Patience’, dove condannò la guerra (‘Vuoi distruggere la mia casa per la tua libertà’) contestò, ravvivò il concetto di fede (‘Dimmi: perché se Gesù è vivo e vegeto John ed Elvis sono morti ?’). Ricordò la mamma, il compagno morto anni fa (lo stesso di ‘Jesus To A Child’), continuò a farci ballare.

Poi disse basta, nel senso: ‘Sono ricco, anche troppo. Non ha più senso guadagnare con la musica. D’ora in avanti pubblicherò canzoni a offerta libera, per beneficenza’.

Così fece. Di questa raccolta, mi piacque ‘An Easier Affair’. ‘Credevano potessi essere un padre di famiglia, ma vi pare ?’. Già.

George Michael è stato un uomo solo. Per scelta, per dolore, per paura. Ammiccava la folla, per poi ricusarla. Non cercava il consenso, era il consenso a dargli la caccia.

Lo trovava, puntualmente. A rollare canne, ma neanche: ‘C’è chi lo fa per me debitamente stipendiato’, disse una volta, al cospetto del giornalista esterrefatto.

E quell’infame sorrise.

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