Era una fredda giornata d’Aprile e gli orologi battevano tredici colpi”, così inizia il romanzo "1984", scritto da George Orwell, così l’autore ci introduce nel racconto. “Winston Smith, con il mento affondato nel petto, nel tentativo di evitare le terribili raffiche di vento, scivolò attraverso le porte a vetro degli Appartamenti Vittoria”; con tale frase l’autore ci presenta il personaggio nella sua semplicità, nella sua assoluta autenticità, ci illustra un uomo che tenta di ripararsi dal freddo primaverile, un uomo che può sembrare uno dei tanti, ma che invece ha una storia dietro le spalle, un passato di cui non si ricorda nemmeno, oppure vagamente, un passato che nei suoi unici ricordi risulta triste: la morte di sua madre e della sua sorellina, la sua fobia per i topi.

È in quella lontana giornata d’aprile che inizia la storia di Winston, “L’ultimo uomo in Europa”, l’uomo che seppe mantenere un’ideologia nonostante l’oppressione e la continua sorveglianza che sovrastava su di lui e sul popolo. Teleschermi dappertutto, aerei che spiano dentro le case della gente, ovunque si è sorvegliati, non si può coltivare il minimo sentimento di umanità, non c’è la libertà di pensare liberamente o di concretizzare le proprie idee. In un mondo sottomesso dalla dittatura, nel quale i cittadini sono schiavi di forza maggiore, in un mondo dove la guerra è un’ espediente per mantenere la pace, dove l’ignoranza è la migliore arma, l’ignoranza è quella forza che ti rende una pecora nell’immenso gregge controllato da quel dio che il Grande Fratello (Big Brother) rappresenta, in un mondo dove la libertà è intesa come schiavitù, un uomo, “uno tra i tanti” ha il coraggio di mantenere un po’ di umanità pur non potendola manifestare e si ribella segretamente grazie all’aiuto della sua amante, Julia, con la quale commette uno dei reati più gravi che si potessero fare: fare l’amore, vivere la carnalità. Infatti, secondo il Partito (l’organo politico che ha il controllo del mondo), una persona non poteva fare l’amore se non per generare figli che poi sarebbero serviti al Partito come spie, fin dalla tenera età.

Winston e Julia si fidano del signor Charrington, venditore di oggetti di antiquariato, il quale vende loro una stanza sopra il suo negozio. I due amanti la useranno come covo per restare soli e non farsi scoprire ma il signor Charrington si rivelerà un agente della psicopolizia. Entrambi verranno fatti prigionieri e saranno costretti a parlare e sotto tortura a tradirsi, perdendo così l’ultimo piccolo briciolo di umanità. In qualità di interrogatore e torturatore c’è O’Brien, membro del partito interno, uno dei funzionari più influenti del Partito, di cui i due amanti si erano fidati. Da un certo punto di vista O’Brien sembra essere lui stesso il Grande Fratello, ma non è svelata nel libro la vera identità di quest’ultimo. Winston e Julia, dopo essere stati “curati” e convertiti al partito si incontrano per l’ultima volta al Bar del Castagno, dove finisce la storia di 1984.

Le ultime parole di Winston saranno “Ti amo” rivolte all’immagine del Grande Fratello: Winston è ormai convertito ed è diventato un’individuo, senza più un briciolo di mente, un pupazzo che sta per essere abbattuto.

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