Dopo aver pubblicato tre singoli nel giro di due anni il talentuoso cantante-songwriter alemanno Konstantin Gropper giunge, grazie alla pubblicazione tramite City Slang, nei primi frangenti del nascente 2008 al vero e proprio lavoro di debutto della sua euro-transnazionale [Berlino/Londra/Dublino l'asse musico-geografico sul quale si sviluppa il setteto] quanto apprezzabile accolita.
Le complessive quattordici tracc(i)e ivi rappresentate si barcamenano equilibratamente e con misurato savoire-faire tra un consistente, mai stucchevole indie-pop, interpretato in maniera perfetta dal giovane et ombroso Costantino, caratterizzato da toni (talvolta) malinconici e in contraltare una velata attitudine folk-indie-rock priva sostanzialmente di inadeguate, in questo contesto, asperità.
Tra i frangenti che maggiormente hanno cagiuonato la mia personale soddisfazione percettiva annovererei la davvero splendida e Mariachi-Calexicana "You/Aurora/You/Seaside", con i suoi magniloquenti, epico-desertici inserti fiatistici, la delicatissima acustico-intimista "We Are Safe Inside While They Burn Down Our House" o l'imponente elettrico crescendo sviscerato in "I sold my hands for food so please feed me" [titolame splendido, mi si conceda].
In buona sostanza la autentica e trainante forza del lavoro risiede sia nella apprezzabilmente diversificata vena creativa [le efficaci comparsate electro su "born slippy nuxx", i toni da bettola honky-tonky in "Your Endless Dream", il pop di ampissimo respiro emanato da "Witches! Witches! Rest Now In The Fire"] complessivamente riscontrabile sia nel contestuale alto tasso qualitativo-strutturale delle musico-frazioni in esso inscenate: decisamente un gradevole ascoltare.
Aufidersen.
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