Pranzo di Ferragosto è il caso cinematografico italiano del 2008.

Il regista (protagonista/spalla delle vecchie) Gianni Di Gregorio, esordisce alla regia all’età di 57 anni e vince il David di Donatello per la miglior regia!

Fa caldo a Roma, Gianni e la sua vecchia madre sono soli squattrinati e indebitati ma sembra che la prendano col verso giusto, o meglio, sembra non ci badino più di tanto.

Gianni scende, fa la spesa (a buffo) se fa ‘n goccetto de vino cor vichingo amico suo d’infanzia (er vichingo interpreta se stesso ed è davvero cresciuto insieme a Gianni, trasteverini entrambi).

Trastevere è semi-deserta, passa una coppia di turisti tedeschi di mezz’età e er vichingo dice guarda come so’ bianchi… sembrano lavati co la varecchina!

Com’è come non è pure l’amministratore del condominio ha la mamma anziana, vorrebbe andare in villeggiatura almeno per ferragosto e vuole ammollare la vecchia a Gianni che tanto resta a Roma e dai, ti scalo un po’ di debiti che hai col condominio…

Insomma non sto a raccontarvela tutta ma per gli stessi motivi altre donne anziane e sole verranno portate a casa di Gianni e di sua madre e staranno tutte insieme a Ferragosto e pranzeranno insieme.

La convivenza non è facile, si litiga per la televisione che manco se vede bene…

Dalle note di regia.

Di Gregorio, per scegliere le 4 protagoniste del pranzo, ha selezionato 100 vecchiette (le avrei prese tutte, andavano tutte bene ma alla fine ho scelto queste 4).

È rimasto a dir poco sbalordito dalla vitalità delle signore, le quali hanno recitato e lavorato al film senza stancarsi mai, un film girato in una casa con una troupe di 40 persone, coi cavi elettrici la macchina da presa le luci, insomma conoscete un set, no? A fine riprese in serata, la troupe era esausta ma loro no, loro dicevano allora domani che facciamo? I capelli come me li pettinate?

Spesso è stata buona la prima tanto erano naturali e disinvolte e, spesso, le signore non hanno rispettato i dialoghi assegnati ma improvvisavano e DI Gregorio le ha lasciate fare, riconoscendo che le loro battute erano migliori di quelle scritte da lui ha portato il ciambellone, è stata caruccia, però dai… non si può coprire un ciambellone con l’asciugamanetto del bidet!

Il film è spassoso, poetico e delicato e tratta con dolcezza e piglio positivo il problema della solitudine dei vecchi, non ricorre mai alla nota o al dettaglio drammatico, è un film che alleggerisce il cuore.

Davvero, un’insolita commedia all’italiana che profuma del tempo che fu ma che invece è attualissima ed è immersa nel presente, un caso unico nel panorama dell’asfittica cinematografia italiana degli ultimi 20 anni.

Di Gregorio ha dato carta bianca alle signore ma insomma che dovemo fa? …niente state a casa chiacchierate, mangiate come se fosse tutto vero!

Il risultato è stupefacente, trattandosi di attrici non professioniste sono riuscite benissimo nell’intento, non sembra neanche un film tanto è realistico, sembra un reportage, un documentario, una cosa del genere.

In parte è una storia vera, Gianni davvero visse con la madre a Trastevere in Viale Glorioso ed avevano debiti consistenti col condominio, 20mln di lire. La vecchia madre spese tutti i soldi dell’eredità lasciata dal padre a mà… dovemo pagà er condominio nun sta' a spenne tutti sti sòrdi! A già ma che te frega… uuuuh! Er condominio? Ma lasciali perde a quelli!

Gianni girò il film in casa sua e l’amministratore pensò che con il ricavato del film avrebbe estinto il debito e così è avvenuto.

Pranzo di Ferragosto ha girato il mondo è stato a Venezia è stato apprezzato perfino in Norvegia.

Ferragosto

L’afa estiva coagula emozioni

Mosche bizzarre piroettano nell’aria

Il sole è un forno ottuso che brucia le meningi

I nervi saltano come molle impazzite

L’asfalto evapora in miraggi gassosi

Un bimbo frigna perché ha sete, la mamma stressata lo picchia

È ferragosto, e l’estate scivola via, e le ferie sono come l’ora d’aria per il carcerato

Una granita?

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