La mia nomea su questo sito è stata gravemente macchiata dall'aver copiato una recensione già esistente sul web. Scusatemi.
Vedrò di rimediare con quest'altra recensione, tutta farina del mio sacco.

Il disco che voglio presentarvi è il sesto nell'immensa discografia di Gianni Morandi, benchè il titolo sia "Gianni Cinque".

Gianni aveva da poco ottenuto consensi positivi sul suo ultimo successone "C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Beach Boys", e tutta Italia nel 1968 fremeva per l'uscita del nuovo disco del Gianni Nazionale. L'attesa però si è rilevata illusoria: Gianni, forse a causa del paroliere Migliacci, allievo di Mogol, delude le orde di fan.

Nel mitico '68, anno di cambiamenti sessantottini,  ci caccia un disco fatto di canzoni d'amore banalotte e tutto sommato di pessimo valore, sollevando ben altro che un polverone. L'unico pezzo decente è la cover di "Smoke's Gets In Your Eyes", tradotta con "Fumo Negli Occhi" (originale!). Le restanti canzoni comunque non hanno nulla a che vedere con i capolavori di musica leggera che in quegli anni venivano sfornati da artisti come Celentano, Modugno, Tenco, la nostra Iva Zanicchi, Orietta Berti e Lucio Battisti/Mogol. 

Si tratta di un Morandi fiacco, che pensa di poter continuare sulla falsa riga dei suoi vecchi grandiosi successi come la trasgressiva "Andavo A Cento All'Ora" o il boogie di "Fatti Mandare A Prendere Il Latte" oppure la cover straniera "Pregherò" o "Non Son Degno Di Te" oppure il cupo rock di "Se Perdo Anche Te". La sezione ritmica lascia un po' a desiderare, il basso è spesso monotono e non riempie i vuoti lasciati dalla batteria. Il lavoro alla chitarra specie nella title-track e nel reprise è encomiabile, dato che nel '68 in Italia ancora non vi eraqno degni eredi di Hendrix o Richards. La voce è quella squillante e calda del nostro Gianni, ma i testi spesso deludono.

Cosa dire, un passo falso nella carriera di successo di uno dei nostri più famosi conterranei. Il buon Gianni saprà rifarsi nel 1972 col capolavoro "Gianni Otto: Un Mondo Di Donne". Consigliato solo a fan accaniti e nostalgici dell'Italia sessantottina. 

Carico i commenti...  con calma