Il Belgio ha sempre dato l'idea di essere palloso. Birra, cozze, Magritte, patatine fritte, Eddie Merkx, il parlamento europeo, Antoine Joseph Sax (quello che ha inventato il sassofono), gli Hooverphonics, i dEUS, poi così su due piedi non mi viene in mente altro. Ed è da lì che viene questo trio di giganti dell'aria, fantasmi del mercato, presenze impalpabili agli occhi dello showbiz, nessuno ne ha mai sentito parlare nè li sentirà mai nominare.

Incuriosito dalla copertina acquistai questo disco a scatola chiusa per 2 euro alla Fnac di Belfort, Francia, nell'estate del 2007 trovandolo sul fondo di quei cestoni in cui ricadono gli scarti degli scarti.
In rapporto qualità-prezzo si rivelerà uno dei migliori acquisti mai fatti, perchè questo gruppo di spiriti merita un ascolto. Anche solo uno, ma lo merita.

La musica che fanno è quello che si è soliti definire Alternative Pop/Rock, i nove pezzi sono carichi di energia che spesso prende forma tramite muri di suono costruiti con chitarre, sintetizzatori e il pianoforte che sta lì come condimento. La sintesi perfetta di tutta la musica che si trova qui è rappresentata da "In The Morning We Become Electric", non a caso scelto come singolo di lancio nel vuoto che ne seguirà, oppure dalla bellissima e potente "A Head Full". Anche il modo di cantare di Stefan De Clerck (chi? no, non il politico, quello è Stefaan) dà l'idea di trovarsi di fronte a uno spettro, la sua voce in costante tremore ricorda un po' quella di Brett Anderson degli Suede, spesso viene sovrastata dagli altri strumenti così da sembrare sempre lontana, mai veramente tangibile; questo anche quando i muri sonori si fanno più sottili in favore di melodie più lente ("From The Trees" o la conclusiva title-track). Il vero motivo per cui è da considerarsi un peccato se questi giganti sono stati inghiottiti dal nulla in brevissimo tempo è tuttavia "Oceans Glowing", in settima posizione, un crescendo sonoro in cui si mischia tutto, inizia con arpeggi di marmo sui quali la voce starnazzante di De Clerck si mantiene composta, ma più in là esplode accompagnata da un pianoforte ipnotico dal sapore di salsedine che sembra voler tenere lui il tempo, poco per volta poi la voce si fa guida per gli altri, se li porta tutti dietro e alla fine si lascia andare quando tutto viene investito da un'ondata sonora alta come i cavalloni che bagnano le coste del Mare del Nord.

Belgi, sconosciuti, i Giants Of The Air non sono un cazzo di nessuno, non lo sono mai stati. Non sono nessuno perchè se non esisti su Internet oggi non sei nessuno, e provare a cercare informazioni su questo gruppo all'interno della rete è come passeggiare per un villaggio che cade a pezzi, abbandonato e lasciato in pasto all'erosione del tempo. I pochi link che risultano da una ricerca rimandano a pagine vuote di informazioni e nel migliore dei casi si trovano le tracklist di questo disco del 2005 e del successivo "I Am The Co-Pilot" del 2006. Non esistono su Facebook, non esiste un sito ufficiale, non si trova nulla sui p2p, resta solo attivo un loro profilo su MySpace sul quale è possibile ascoltare qualcosa. Ebbene grazie a DeBaser una piccola, insignificante quanto volete, traccia del loro passaggio nel mondo della musica adesso rimane. Per le volte che hanno stimolato la mia immaginazione con "Oceans Glowing" se lo meritano.

Elenco e tracce

01   You Are My Genius (02:16)

02   In The Morning We Become Eclectic (04:21)

03   You Hurt Yourself Too Much Today (04:15)

04   Enough Of The Road (04:01)

05   All The Good Folks (03:46)

06   A Head Full (03:38)

07   Oceans Glowing (05:03)

08   From The Trees (03:45)

09   Where People Need No Ratio (05:05)

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