IL PIANOFORTE NON È IL MIO FORTE

ovvero:

DUE OLIVE ASCOLANE COSÌ

Tutte le olive ascolane di Ascoli mi sono andate di traverso. E sapete perché? Perché in ogni ristorante, paninoteca, locale di Ascoli in cui ho avuto la ventura di mangiare, l'ambiente era sonorizzato con l'ultimo lavoro del genietto ascolano dei soldi facili e delle canzoncine da scuola materna e/o casa di riposo.

Se nei precedenti dischi il pianista si era baloccato con lazzi e corbellature da neodiplomato al conservatorio, in quest'ultima flatulenza ha addirittura superato se stesso. Infatti, non solo sodomizza la tastiera, ma addirittura dirige una grande orchestra, come si evince dalla bacchetta che tiene in mano sulla copertina del CD, e sulla quale non farò alcuna battuta riguardante destinazioni alternative, perché sono un vero signore.

A questo pomposo e roboante progetto ha aderito entusiasticamente (?) l'Orchestra dei Virtuosi Italiani - della serie: che s'ha da fà pe' campà... Ma, dato quello che gli fanno suonare, sarebbe andata benissimo anche la Filarmonica di Vedano al Lambro.

Quali sono dunque gli ingredienti di siffatto "capolavoro"?

1) Saccheggio coatto dei cascami del Romanticismo più bieco e putrescente.

2) Temi che sembrano presi da stronzissime colonne sonore di stronzissimi film americani, con lui e lei che si rincorrono per tutta la pellicola e alla fine si sposano.

3) Ripescaggio dei brani più famosi dello zazzeruto sfasciatimpani, rimpolpati da arrangiamenti orchestrali che vanno giù lisci e innocui come il culetto di un bebè.

Con simili premesse è facile pronosticare il superamento di una nuova barriera in termini di bruttezza e insulsaggine, e il raggiungimento del grado zero dell'intelligenza musicale. Tutto il disco è un susseguirsi di episodi terrificanti, con l'orchestra che ripete all'infinito gli esercizi di solfeggio acclusi al manuale dell'organo Bontempi. Si raggiungono vette di puro splatter nei "pieni orchestrali", dove ci si aspetta da un momento all'altro che venga fuori Claudio Villa, intonando: "Granaaada... Tierra soñada por miii...".

Inspiegabilmente, manca un duetto con Laura Pausini, ma siamo sicuri che il grande pianista rimedierà nel prossimo CD.

Acquisto obbligato se intendete sonorizzare ristoranti, sale d'attesa, bocciofile, boutique del controfiletto, formaggerie "La Baita Alpina" in centro a Reggio Calabria. I vostri clienti diventeranno immediatamente narcolettici e potrete spacciargli per freschissime della mozzarelle di bufala del 1995.

Attendiamo ansiosi i prossimi farfugliamenti televisivi del nostro, davanti ai microfoni dello sbavante Mollica di turno.

Come dice mia nonna: "Finalmente un po' di bella musica come si faceva una volta, altro che quei rumoracci che ascolti tu".

"EVOLUTION"? E ME COJONI!!!

P.S. Comunque, ad Ascoli si mangia da dio.

Carico i commenti... con calma