Ieri sera sono stata al concerto di Giovanni Sollima nella splendida cornice della Villa Rufolo a Ravello, città della musica nello scenario della Costiere Amalfitana.
Pur avendo ascoltato numerosi lavori di Sollima, alle prime note da lui suonate sul suo violoncello mi sono resa conto che non stavo assistendo ad un concerto qualsiasi e che Sollima è molto più di un musicista. Dire che sa suonare magnificamente il violoncello sarebbe riduttivo e mortificante. Giovanni Sollima non suona il violoncello, Giovanni Sollima ed il violoncello sono una sola cosa, come in un rapporto amoroso pieno di passione e di sentimento. Ho avuto i brividi solo a guardarlo, si trasfigurava ed era letteralmente posseduto dalla musica. Ansimava, gemeva, urlava, i nostri occhi erano ipnotizzati dalla sua gestualità e dalla sua estrema concentrazione. Quando suonava lui non era più sul palco davanti a noi, ma camminava ed esplorava i paesaggi della sua anima, con dolore, con amore, con disperazione.
Un concerto che consiglio di non perdere.
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