Dopo aver recensito un album che trascina l'ascoltatore nella fogna della musica, eccomi finalmente a recensire un disco assolutamente spettacolare. Après une lecture de Liszt è uno dei dischi del pianista calabrese Giuseppe Albanese; e merita tutta l'attenzione possibile e immaginabile, perché abbiamo a che fare con un pianista che sa come parlare con la lingua delle emozioni, perché questa è una delle poche essenziali quando si parla di musica; se si parla di musica e non si mettono di mezzo le emozioni, molto probabilmente (anzi sicuramente) non si sta parlando di musica, ma solo di aria fritta. Cominciamo davvero ad entrare nel vivo del discorso, perchè ne ho abbastanza di scrivere roba moscia, scritta senza entrare veramente nel vivo del discorso: se non si sa cosa significhi emozionarsi mentre si ascolta la musica, ascoltate questo disco. Après une lecture de Liszt, infatti, è una centrifuga di emozioni a cui non si vorrebbe mai smettere di abbeverarsi. In questo disco, tutto questo avviene dalla prima traccia all'ultima, passando per la grandiosa e mastodontica Fantasia quasi Sonata Après une lecture de Dante, brano davvero incredibile della durata di secici minuti e tredici secondi che ho già avuto l'onore di ascoltare, insieme all'integrale delle Ballate di Chopin e all'integrale dei concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven, quando andavo alle superiori, nel contesto di un concerto al ridotto del Teatro Comunale della mia città È stata un'esecuzione davvero spettacolare, di cui ho un ricordo molto vago, ma ricordo che quel brano mi ha colpito parecchio. Questo disco si chiude con un brano davvero spettacolare: Réminiscensces de Norma: si tratta della fantasia che Liszt ha composto basandosi su temi originali tratti dall'opera Norma, uno dei capolavori dell'operista catanese Vincenzo Bellini

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