Un uomo vero per un libro altrettanto diretto e sincero. L'autobiografia di Glenn Hughes è un libro che ci racconta senza tanti giri di parole la rovinosa caduta nell'abisso della droga della rockstar inglese. Un viaggio di riflessioni spietato, cinico, crudo nei particolari senza tanti fronzoli o retorica. Avrebbe potuto raccontare la propria fantastica carriera musicale (Trapeze e Deep Purple in primis) ed invece questa rimane volutamente di contorno alla sua storia personale; il messaggio è quanto la droga ti possa distruggere la vita, le amicizie, amori e matrimoni e soprattutto il rispetto verso te stesso. Mentre leggevo mi immaginavo questo uomo, poco più che ventenne in una delle band più famose al mondo, sul palco con un fisico bestiale, stupenda faccia da schiaffi e voce splendida, avere il mondo ai suoi piedi e poco dopo ritrovarlo chiuso nella propria casa in preda ad allucinazioni, girare con una pistola per paura di essere circondato non si sa da chi (queste situazioni tragicomiche sono all'ordine del giorno!).

il tema è trattato comunque con humor british e, cosa impoortante, non parla mai di amici o colleghi in situazioni estreme. Gli amici intervengono con testimonianze e pensieri sempre sul suo stato di quegli anni (da Jommy a Coverdale, da Ozzy a Rob Halford e altri). Tanti hanno provato ad aiutarlo ma la droga aveva sempre il sopravvento su tutto. La mano, ad un passo dalla fine, che ha afferrato per tirarsi fuori è stata quella di Coverdale (era senza un soldo e non bastavano nemmeno le cospicue royalties dei Deep Purple per pagare la massiccia dose quotidiana).

Da quasi vent'anni ha ricominciato una nuova vita con la musica sempre al centro di ogni progetto. La fama può ucciderti ma la musica può salvarti. Bellissimo libnro, storia vera e cruda, personaggio incredibile, musicista favoloso, amico fidato e generoso. Questo è il mio amico Glenn Hughes che ancora mi fa emozionare con la sua musica come da ragazzino nei Trapeze. Sarebbe stato molto più semplice raccontare quando girava il mondo acclamato e adorato come un Dio, ma le cose facili e tranquille non gli sono mai piaciute.

Grazie Glenn, l'uomo bianco che canta il soul come un nero... "The Voice of Rock"

Buona lettura.

Carico i commenti... con calma