Reduci dal successo ottenuto con il loro primo album, Profondo Rosso, i Goblin pubblicano Roller (1976), uno dei rari lavori non composti come colonna sonora (Anche se successivamente i brani sono stati usati in Wampyr di Romero).
Un disco strumentale, con un sound gotico, classicheggiante, che riesce a creare atmosfere oscure e misteriose.
Il primo pezzo , "Roller" parte con un sinistro suono d'organo, a cui si aggiungono poi basso e batteria, richiamando alcune atmosfere di Profondo Rosso, senza però diventarne una copia.
Il secondo brano è "Aquaman", più dolce, fra tastiere e suoni d'acqua, con un assolo di chitarra di Morante che ricorda in certi momenti i Pink Floyd.
Si prosegue con "Snip Snap", più movimentato un pò funky e con "Il risveglio del serpente" dove Simonetti ci dimostra la sua abilità al piano.
Poi arriva "Goblin", il pezzo più interessante dell'album, di oltre 10 minuti. Un'alternanza di momenti più dinamici e più lenti, con passaggi molto interessanti, tra i quali un solo alla batteria di Maragnolo.
Si conclude con "Dr. Frankenstein" altro buon pezzo con suoni elettronici.
Un album tra i migliori nel panorama prog rock italiano
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