Con i Goblin il Prog Rock abbraccia definitivamente il cinema... per essere precisi il cinema Thriller/Horror. A scoprirli è quel genio di Dario Argento, che gli propone di scrivere insieme a Giorgio Gaslini lacolonna sonora di uno dei suoi migliori film: "Profondo Rosso".

All'uscita del film e dell'omonima soundtrack il successo per i Goblin è assicurato, e da qui in poi il gruppo firmerà un sodalizio con il regista. Seguono altri due dischi, "Roller" (che inspiegabilmente passa inosservato) e la seconda colonna sonora per Dario Argento: "Suspiria". Ora c'è un altro genio che ha bisogno della vena compositiva dei Goblin. Questo genio risponde al nome di George A. Romero, meglio conosciuto come il "padre dei morti viventi". Se George sta girando il film in America (e molto probabilmente neanche conosce Simonetti & Co. di persona) come contatta il gruppo? Allora ecco rispuntare di nuovo lui, il genio Italiano, che conosce bene il genio Americano, ed ecco allora che i Goblin andranno a comporre la colonna sonora di "Zombi (Dawn Of The Dead)". Della soundtrack in questione esistono due versioni: quella originale contenente solo 10 tracce del '78, e quella prolungata fino a 17 tracce del '98, uscita in occasione per il ventennale del film e ovviamente della stessa soundtrack.

Quella che sto recensendo è proprio quest'ultima. Quando si parla di una colonna sonora, spesso si finisce inevitabilmente con il descrivere la scena che viene illustrata dai ritmi e dalle note di sottofondo. Chiaramente non si può apprezzare in pieno questo album, se non si conosce e visto il film. Dopo aver premuto play o aver appoggiato la puntina sul bordo del vinile, verrete subito avvolti dal lento pulsare delle percussioni di Marangolo e dai sintetizzatori psichedelici di Simonetti. Ora che il suono si è fatto totalmente claustrofobico, imperversa il ritmo deciso del basso che vi darà l'impressione di respirare e di aver trovato una via d'uscita, invece presto quest' ultimo si rivelerà un degna guida in un piacevole e stupefacente inferno di note. Pian piano il suono sbiadisce, e cosi' termina il tema principale del film. "Zombi" (è questo il titolo del brano successivo), si puo' dire che ha la funzione di un secondo tema musicale per la pellicola (non a caso porta il nome del film, mentre il precedente brano è la traduzione del titolo originale della pellicola: "L'alba Dei Morti Viventi"), e il suo continuo variare di tempo, da un tocco in piu' alle varie scene che rappresenta.

Memorabile è la scena in cui i protagonisti per farsi strada e raggiungere la parte opposta del supermercato (per chi non lo sa, il film è quasi interamente ambientato in un supermercato) cercano di metter K.O. gli zombi che lentamente a malapena riescono ad accostarsi a loro. "Safari", la terza traccia, è quasi totalmente estranea al resto del disco per i suoi ritmi africani che, quasi 7 anni piu' tardi il solo Simonetti ne prenderà spunto per la colonna sonora di "Demoni". La quarta traccia "Torte In Faccia", descrive uno dei momenti piu' ironici e divertenti del film. Infatti, come il titolo del brano ci lascia presagire, fa da sottofondo al momento in cui gli invasori con le motociclette (che si vogliono impadronire dell'intero supermercato, uccidendo anche i protagonisti che ci si erano rifugiati per primi) prendono a torte in faccia i "poveri" zombi. L'arrangiamento di questo breve, ma divertente brano è simile allo stile dell'Honky Tonk. Invece per "Ai Margini Della Follia" è tutta un altra passeggiata. Dall'ironia del piano in stile Honky Tonk, si passa bruscamente ai rumori elettronici del sintetizzatore e agli spasmi (rigorosamente in sottofondo...) dei morti viventi.... parentesi breve, ma coinvolgente e agghiacciante allo stesso tempo!

Ora è arrivato il momento di parlare di quello che per me è il miglior pezzo di tutta la colonna sonora: "Zaratozom". Titolo alquanto strano, non trovate? Riff e chitarra elettrica, sono gli ingredienti principali di questo magnifico e maestoso brano, che all'inizio potrebbe apparire "tirato" messo al confronto al resto della soundtrack, ma che comunque mantiene una carica emotiva seconda solo ai pezzi dei Black Sabbath o Iron Maiden. Inutile girarci intorno, ormai lo avete capito... è un pezzo hard rock... che accompagna due momenti fondamentali della pellicola: i titoli di coda e l'invasione al supermercato (non a caso l'invasori imperversano su maestose motociclette e sono vestiti con giubbotti di pelle, tipico dell'heavy!). Davvero un pezzo arrangiato e suonato divinamente, 5/5! Si va avanti con un altra perla: "La Caccia", composizione costruita su un modesto tappeto di sintetizzatori, che ci illustra i nostri protagonisti alle prese con il fare rifornimento da una parte all'altra del supermercato. A rendere al meglio questo piacevolissimo e rilassato tratto del film, è il ritmo lineare e preciso di Marangolo alla batteria.

"Tirassegno" è un altro piacevolissimo brano. Dal suo sapore country/western, sorprendentemente molto piu' lento dai canoni del genere, illustra una scena secondo me molto azzeccata, in cui militari e gente "comune" si divertono a sparare agli zombi, il tutto condito da dialoghi del tipo: "l'ho beccato?... ce l'ho fatta!!!". Lo strumento principale che da il tocco di grazia a questa spensierata composizione è il violino. "Oblio" nona e penultima traccia, è un pezzo molto clamo e sorretto da un sublime e delicato fraseggio di pianoforte, con struttura musicale che vira verso il Jazz. "Risveglio" ultimo pezzo, è un brevissimo ma inquietante giro per pianoforte. Il resto dell'edizione per il ventennale, ci lascia a take alternative di alcuni brani precedenti, con un unica eccezzione per l'ultima traccia: che ci "tortura" con 2 minuti e 10 secondi da urla laceranti di zombi.

Non mi resta che dirvi: "Quando non ci sarà piu' posto all'inferno, i morti cammineranno sulla terra!!!"

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