Esiste un preciso tipo di immaginario che da decenni tocca alcune frange della musica rock: il medioevo. Personalmente trovo che sia qualcosa di estremamente affascinante, sia se ci mettiamo a studiarlo dal punto di vista storico sia se - in barba a Barbero - ci abbandoniamo alla narrazione che vuole il medioevo come dominato da peste e continue scorribande di gentaglia, arretratezza, grottesca arte fatta di uomini deformi e palazzi di pietra severi e grigi. Ecco, questa interessa all'unico membro dei nostri Godkiller.
Ma com'è che si arriva a questo disco? Dobbiamo tornare indietro: i Jethro Tull sono tra i primi, a livello di grandi nome, ad avere l'intuizione di recuperare un certo tipo di folk, ma tra qua e il gruppo di nonno Ian ce ne corre. Con gli anni ottanta e la NWOBHM si iniziano a intravedere loghi in gotico (Angel Witch), riferimenti a cultura medievale... o quasi (Witchfinder General), band massiciamente influenzate da quell'immaginario (Medieval Steel) e altre che se ne lasciarono ispirare ("Crusader," dei Saxon). Poi succede qualcosa: nasce il black metal. I Venom e i Bathory, sul finire degli anni '80, raccolgono la loro eredità attraverso i Mayhem, capostipiti di un genere che darà vita a grandi capolavori. E il passaggio è quasi immediato: è quasi immediato perché sei in Europa del centro-nord, ti piacciono le cose tetre, le streghe e i sortilegi ti affascinano e sei nel bel mezzo di un bosco su una montagna coperta di alberi minacciosi e pietre aguzze. E cosa ti manca? Ti manca solo una bella rocca medievale, di quelle che ci si respira aria di chiuso e ci sono i buchi per le fiaccole nelle pareti. Ed è così che i Satyricon hanno l'intuizione: "Dark Medieval Times"; disco che, per chi scrive, è un capolavoro, ha l'intuizione di unire il metal estremo a una matrice folk, sia al livello testuale che di musica. E due anni dopo esce un altro disco: un disco che si può considerare un classico del genere e che mette d'accordo tutti coloro che sono affascinati dal medioevo e dal black metal. "The Rebirth of the Middle Ages". In copertina c'è un castello parzialmente coperto dalle fronde di un albero (questo tipo di copertine farà scuola) e appena si inizia l'ascolto si capisce che classe ce n'è, tanta. Non ha molto senso procedere track-by-track, perché il disco è breve ed è concepito come un unico viaggio in mezzo al medioevo più buio, fatto di corvi appollaiati su teschi, carestie che decimano la popolazione, servi nei castelli che tremano sentendo le urla della Caccia Morta fuori o forse dei briganti che battono il portone fino a sfondarlo.
Il sound è black metal non oltranzista, con parti melodiche ma non melliflue e una grande componente di strumenti classici che sono usati, per essere severi, con enorme maestria. la voce è vicina a Burzum per impostazione e mantiene un timbro che gli amanti del metal estremo apprezzeranno di certo. Ovviamente qua non si ricerca la tecnica del sopraffino assolo in 21/16, ma l'immediatezza che può darti una visita in un antico castello pregno di leggente. Quello che si deve apprezzare è che il black metal "brucia" nell'arco di pochi anni e se ad oggi noi diamo quasi per scontato che quando scopriamo un nuovo gruppo black il logo sia in gotico, nel libretto del CD ci sia almeno una spada o qualche rovina e i testi parlino un po' di battaglie, regni oscuri e piaghe, beh, è merito di qualche ragazzo che ha concepito tutto ciò. Duke Satanael è tra questi ragazzi. E non si può dire che sia uno di quei dischi che non sono granché musicalmente ma a cui va riconosciuta l'importanza storica, nossignore: questo disco ascoltarlo è un piacere. E ha anche una grande importanza storica.
Meno blasonato di nomi come Immortal, Emperor o Dimmu Borgir, Godkiller si è meritato il suo posto nel cuore degli appassionati e se uno arriva a affacciarsi all'universo black/folk/pagan questo disco è un must.
A grandi linee potremmo dire così: ci sono dischi che per apprezzarli devi entrare nella giusta atmosfera e dischi che nella giusta atmosfera ti ci catapultano. "The Rebirth of the Middle Ages" è tra i secondi. E a sto giro pure Barbero se ne può andare in culo. Voto: 89/100.
Carico i commenti... con calma