Davanti all'edicola di una delle tante stazioni della metropolitana milanese: due occhi limpidi azzurri sotto un berretto di maglia nero, un sorriso grande e coinvolgente... Così è iniziato il mio incontro con Marco Iacampo ovvero Goodmorningboy:

1) Quando è iniziata la tua passione per la musica?
Forse è la prima volta che rispondo così, prima di tutto mi piaceva ascoltare, è iniziato dall'ascoltare la musica e poi suonare; non è stata una scelta tanto meditata, era logico! Nel senso che ad uno piace guardare giocare a calcio e gli viene voglia di giocare! Quindi all'inizio non era cantare anche se l'idea di cantare le canzoni alle ragazze mi piaceva ma bisognava saperci fare, cercavo di evitare cose tipo la "Canzone del sole" che facevano tutti, no io suonavo i Led Zeppelin, cose che ti tiravano dentro! Ricordo che le prime cose che facevo a parte le cose di chiesa, era musicare poesie di Edgar Allan Poe, perché mi è sempre piaciuto l'inglese, fin da piccolo sono stato affascinato dall'idea di questa lingua alternativa. Ho iniziato a suonare il pianoforte forse per un'idea più di mia madre, io ho resistito tre mesi, poi sono andato dal figlio della maestra di pianoforte che suonava la chitarra... comunque allo scrivere e al cantare le canzoni sono arrivato più tardi.

2) Hai suonato all'estero, come è stato?
È stato forte, bello. Mi hanno proposto di tornarci e ho anche delle proposte discografiche. Ho conosciuto l'ambiente indipendente in Germania ed è più disciplinato, è più facile suonare e divertirsi. È più facile trovare un pubblico che ascolta, in Italia è un pò più laborioso, c'è meno concentrazione negli show in generale; forse a livello culturale in Italia siamo più pazzerelli come mentalità, e lì ho notato che hanno la stessa disciplina nel seguire un concerto piccolo come uno grande. Inoltre gira molta più roba in Germania, c'è più giro, c'è più competizione, di conseguenza è più facile emergere, c'è più velocità nella macchina.

3) Tu hai iniziato a suonare in un gruppo, adesso hai continuato da solo cosa è cambiato?
Avere un supporto sul palco è una cosa diversa... Mi piacerebbe averlo però devo andarci anche d'accordo e devo stimarli logicamente, devono anche essere stimolanti e tutto questo mancava nel gruppo che avevo. Sinceramente ho suonato con della gente stimolante! Mi piace chi sa suonar bene, suonare bene vuol dire avere un certo rapporto con lo strumento che sia naturale, che sia spontaneo, che sia di passione e tante volte questo non succede! Mi piace suonare con della gente che sa suonare perché io tendo ad essere un cantante e quindi io ci metto la voce come tu ci metti quello che sai fare, quindi se sei un batterista devi essere un bravo batterista. Adesso sto facendo un lavoro per migliorare l'educazione della mia voce.

4) Ti ho sentito cantare dal vivo e rispetto al cd hai una voce molto diversa...
Lì è prima dello studio sulla voce!... Allora: quel cd è un errore dietro l'altro, è una cosa che è sfuggita di mano, ero troppo fuori perché potessi scrivere le canzoni coscientemente, inoltre la pre-produzione non è stata fatta. Quando sono entrato in studio nessuno sapeva niente di quel cd, i musicisti non sapevano niente, in studio non sono riuscito a fare niente a livello manageriale! È tutto sfuggito di mano, dalla registrazione, alla voce, all'approccio fisico ai pezzi: è un ginepraio quel cd... Non capisci bene chi c'è dietro, non si capisce perché è sibillino! Dice quello che passa per la testa ma non è quello che mi passa ora per la testa. Quel cd raramente passa per il cuore, in "All is falling" dico "I'm not in love" ma non in love per una ragazza, non è l'amore nell'anima, non ce l'ho, è una cosa mentale ed è forte per questo... A volte quando scrivi lasci che la parte inconscia scriva e lì è il "nonplusultra"; forse per questo non mi ci sono molto attaccato: perché lo sento in qualche modo lontano, è quasi scritto in un'altra lingua, è molto simbolico. È molto importante però; sono convinto che sia stato più importante per me che per chi lo ascolta, e siccome ho capito che deve essere importante per me quanto per chi ascolta, da questo punto di vista deve essere in qualche modo comunicativo a qualsiasi livello. Penso che quel cd non abbia grande comunicazione ma lavori più che altro su un diverso livello di comprensione delle cose, sono molto critico per quanto riguarda quel disco, molto critico perché mi è sfuggito di mano. Ha il fascino di un qualcosa che ti è sfuggito di mano e non è quello che voglio da me, è importante mantenere una certa disciplina nella scrittura perché ne va anche della propria salute mentale, fisica e di rapporto con la musica, con sé stesso.

5) La musica è tutta la tua vita?
...Sì, è tutta la mia vita, è l'unica cosa che mi piace fare, anche dipingere. Alcune persone in questo riescono ad evadere o andarci dentro, mentre con la musica... Quando scrivo le canzoni in qualche modo cerco di far quadrare il cerchio, è un lavoro geometrico questo della canzone, è un lavoro di architettura, e quindi forse è avere a che fare con la natura dell'uomo e delle cose.

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