Valli a capire ‘sti artisti moderni. Gente che ti cita il punk e poi quando ti imbatti con un loro disco che tutto è meno che punk finisci per innamorartene.
I Gran Rivera sono abili narratori, personaggi se non altro dalla penna veloce e dalla testa piena di idee, capaci di creare curiosità e attesa con comunicati stampa che ben riassumono il mood di una band se non altro molto onesta negli intenti. Se nella bio la prima cosa che si legge è “Se amate i The National o gli Editors, se siete in cerca di un rock ammiccante da diffondere agli amici come di tendenza, i Gran Rivera non fanno per voi”, posso semplicemente dire che per il sottoscritto hanno già vinto, punto.
Ma chi sono i Gran Rivera?! Una band di trentenni cresciuta con il grunge dei Nirvana, con il punk-rock vecchia scuola ma anche con abbondanti dosi di rock che hanno tracciato il DNA di questa strana figura. Un manipolo di musicisti che ha posto nella semplicità di composizione il proprio verbo, concentrandosi principalmente sulla forma delle canzoni che in tutta la loro naturalezza fatta di “strofa/ritornello/strofa” cattura da subito l’attenzione. Le canzoni per l’appunto: musicalmente spontanee e forti di quella registrazione in presa diretta che oggi le nuove leve manco sanno di che si tratta e cariche di pathos grazie a un cantato al limite del ruffiano in fatto di tonalità.
Un disco dove i sentimenti si fanno contrastanti, si passa dall’irruenza di “There where be no miracles here” (il miglior brano dell’intero lotto), alla spontaneità di “Old’s cool & new” il tutto lasciando piacevolmente colpiti. Citare esempi è alquanto difficile,Sarà il clima primaverile, sarà il mood sbarazzino di “Aventador” ma quel che bisogna ammettere è che di tanto in tanto l’underground rock italiano riesce ancora a tirar fuori dal cilindro piacevoli sorprese, che non hanno alcuna intenzione di seguire le mode da classifica e che si fanno il classico “mazzo” per venire allo scoperto nella maniera più sincera possibile. Bravi Gran Rivera, personalmente tra le band più interessanti e meritevoli di questo 2014 in chiave rock.
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