Ascolti le sue canzoni e pensi che a cinquanta anni non sarebbe poi così male arrivarci così.

Il quarantasettenne gallese Grant Nicholas, voce dei Feeder, uno dei gruppi meno chiacchierati e quindi meno fortunati della storia dell’indie rock britannico moderno, pubblica “Yorktown Heights”, il suo esordio da solista. Se si dovesse spiegare la natura di questo disco a un profano della band di Cardiff, non sarebbe proprio qualcosa semplice, poiché il legame che c’è tra questo lavoro prevalentemente di rock acustico con la carriera da rockers – o presunti tali - nei Feeder, anche se non apparente, c’è, nella sostanza dei testi e delle armonie più che nelle musiche; oltretutto però l’ascolto sarà sicuramente gradito anche ai tanti che del gruppo gallese non sanno nemmeno dell’esistenza. Ciò che si evince dal primo ascolto difatti, è che Grant Nicholas è fatto per scrivere musica, spensierata, a tratti semplice ma vera e senza approcci tipicamente modaioli che hanno fatto in modo appunto di non rendere i Feeder una band di particolare successo.

Ben quindici brani per il debut solo di Nicholas, l’apertura spetta al singolo “Soul Mates”, di struttura semplice e un incidere malinconico ma con quell’immediatezza che ha fatto sì che il pezzo sia stato scelto come brano di anticipazione all’uscita del disco, mentre l’album sembra assumere una sua identità a partire solo dalla seconda traccia, “Hitori” – in lingua maori “storia” – e “Tall Trees” una delle perle del disco esternanti il lato più introverso di Nicholas. C’è anche spazio per brani per così dire più commerciali, per acchiappare la platea (di nicchia ma che spesso lo segue nei più dispersi locali e pub d’Europa) quali “Robots” e in particolare “Vampires” che nel giro di accordi richiama la ben più nota “Wonderwall”. Tra i pezzi più riusciti da parte del cantante di Newport, e ancora sopra le righe con le melodie di “Joan Of Arc”  quasi un revival anni settanta, mentre dopo un paio di pezzi di riempimento quali “Isolation” e la buona “Hope” il cui stile spezza l’incidere malinconico del disco, ecco il secondo singolo “Time Stood Still” dove la penna spensierata e genuina di Nicholas è inconfondibile. Si prosegue con acustici di buona fattura, “Counting Steps” il cui tocco romantico anticipa la chiusura del disco con “Silent Space” e soprattutto con “Safe In Peace…” che riprende lo stile retrò che sta tornando in questo periodo nella scena musicale.

C’è la semplicità della chitarra acustica, un buon mixaggio ma soprattutto tante emozioni in questo disco d’esordio di Grant Nicholas, che in venti anni di musica con i Feeder ha dimostrato di saper spaziare dalle influenze post grunge al punk rock, dall’indie al britpop senza mancare di qualità e passione, e questo “Yorktown Heights” non è altro che un ulteriore conferma di ciò, un altro tassello al suo puzzle di creatività, un disco che a mio parere se fosse firmato da Chris Martin o Noel Gallagher, sarebbe consacrato come un capolavoro ma visto che porta la firma di un simpatico gallese oltremodo dall’“inglese difficilmente comprensibile” - fonte un amico che ci ha parlato dopo un live a Milano -, con l’aria da musicista di strada alla ricerca di non si sa cosa e con una carriera che poteva andargli meglio, resterà un modesto disco di nicchia, da ascoltare e da provare a suonare in stanza, pensando alla fine che ai cinquanta anni non sarebbe poi cosi male arrivarci così.

Elenco e tracce

01   Soul Mates (03:22)

02   Broken Resolutions (04:07)

03   Time Stood Still (03:15)

04   Silent In Space (04:22)

05   Safe In Place (04:03)

06   Hitori (03:20)

07   Tall Trees (05:03)

08   Robots (03:47)

09   Vampires (03:55)

10   Good Fortune Lies Ahead (02:01)

11   Joan Of Arc (03:58)

12   Hope (03:22)

13   Isolation (03:37)


  • Danny The Kid
    4 set 14
    Recensione: Opera:
    solo io ho pensato ad un disco dell'omonimo ex recensore di debaser?
    • Gallagher87
      5 set 14
      Non sapevo fosse un ex, avrebbe sicuramente apprezzato, ci mancherà!
    • GrantNicholas
      9 feb 15
      Bella recensione e bellissimo disco! :D
  • madcat
    5 set 14
    Recensione: Opera:
    Provai ad ascoltare i feeder spinto proprio dalle rece di grant, pero' non mi dissero granche'

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