Formati nel 1980 dal "roccioso" cantante Chris Boltendhal, i Grave Digger rappresentano nel panorama dell' heavy metal, uno dei gruppi che col passare degli anni ha saputo rispettare la parola coerenza.Questo perlomeno, dal 1993 in poi. Nel 1984, gli Scavafosse pubblicarono "Heavy Metal Breakdown", che gli garantisce un buon successo, seguito un anno dopo dall'altrettanto ottimo "Witch Hunter", che andò pian piano a consolidare il tipico sound dei Grave Digger. "War Games", terzo LP del gruppo riscuoterà un buon successo, ma verrà ampiamente criticato per le tematiche militariste, e che porterà la loro etichetta musicale, la Noise Records, a fargli dirottare completamente sound, tentando un approccio più commerciale, ma fallendo miseramente con la pubblicazione del pessimo, a mio parere, "Stronger Than Ever". E' il 1987, e i Grave Digger decidono di sciogliersi. Dovranno passare 6 anni, per vedere gli scavafosse riformarsi e pubblicare uno dei migliori album della loro discografia, "The Reaper", uscito nel Novembre del 1993. Cambiata etichetta, la GUN Record in fattispecie, e autoprodottto dai membri della band, Chris Boltendahl, Uwe Lulis, "The Reaper" sancisce definitvamente il nuovo corso dei Digger. Canzoni aggressive, dirette, grezze, niente suoni puliti e ben curati, niente stupide ballad sdolcinate. Delle bestie rinate, questi erano i Grave Digger nel 1993.

Impossibili rimanere tranquilli e pacati in pezzi come "The Reaper", "Ride On", o "Fight The Fight". In questi casi, la voce di Boltendahl è il vero punto forte dell'album. Sporca, potente, lanciata in acuti da far venire i brividi. Questa potenza si esprime appieno in pezzi più cadenzati come "Wedding Day" e ""Under My Flag". Si hanno invece pezzi che spiccano in melodia, come "Shadow Of A Monless Night" e "Ruler Mr. H". Da segnalare la bellissima "Legion Of The Lost (Part II)", che è senza obbiettivamente uno dei migliori pezzi dei Grave Digger, e che sin dal primo ascolto ammalia l'ascoltatore. Molto suggestive anche le brevi introduzioni "Tribute To Death" e "The Madness Continues". Nessun pezzo è al posto sbagliato, ogni canzone getta le basi per la prossima, nessun breve riff di chitarra a fare da introduzione fra un pezzo e l'altro. Questo album signori, è potenza pura.

Nel 1993, in piena era grunge, e in cui i gruppi degli anni 80' cercavano disperatamente di restare in cima alle classifiche, a costo di cambiare radicalmente il loro sound, i Grave Digger rilasciavano "The Reaper", album che da solo riassume il termine potenza. Quindi, se quello che cercate è un album con una bella copertina, con canzoni orecchiabili da fischiettare in macchina, e con cui rilassarvi la sera, statene alla larga. Se invece cercate un album violento, sporco, e assolutamente unico nel suo genere, prendete "The Reaper" ad occhi chiusi. Non ve ne pentirete.

"Look behind you

He stands behind you

The reaper shall return!"

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