E' scandaloso che in questo sito ci siano più recensioni su Hilary Duff (!?!) che sui becchini più conosciuti del metal, ovvero i Grave Digger di Chris Boltendhal.

Cercherò di porre rimedio a ciò cominciando dall'ultimo lavoro dei Diggers (registrato e missato nel Giugno 2006): il single-live album "Yesterday".

Il singolo propone, come prima track, una versione meglio prodotta e suonata di  "Yesterday"; canzone apparsa nel loro primo album "Heavy Metal Breakdown"; chiamata (senza fantasia) "Yesterday 2006". Non aggiunge ne toglie nulla alla prima versione.

L'unica song nuova è "The Reapers Dance", pezzo molto incisivo e accattivante, con una chitarra e una voce sgraziate che ci riportano ai primi album. "No Quarter" (cover), sognante e malinconica, è un'ottima canzone estranea, però, al suono tipico dei Diggers. Si chiude con una versione orchestrale di "Yesterday".

Il live, invece, e stato registrato durante l'esibizione dei nostri al Festival Rock Machina (dove tra l'altro non c'era molta gente). Dopo un grande intro di cornamuse e batteria si alternano tredici delle migliori composizioni dei becchini: dalle più epiche come "Lionheart" e "The Round Table" alle più Heavy come "HMB" o "The Reaper". Molto buona la prestazione di Chris.

In conclusione: dedicato ai fan sfegatati, gli altri è meglio che aspettino il nuovo album.

Elenco tracce e testi

01   Yesterday (05:16)

Yesterday, when you left me on my own
Yesterday, when you left my heart alone
Yesterday, no, yesterday, no no

Yesterday, when your love was very true
Yesterday, when we knew what to do
Yesterday, no, yesterday, no

Yesterday, in my mind it's still alive
Yesterday, when we were husband and wife
Yesterday, no, yesterday, no

02   The Reapers Dance (04:33)

03   No Quarter (06:54)

04   Yesterday (Orchestra version) (04:05)

Carico i commenti...  con calma