La Metamorfosi” di Kafka inizia così: "Una mattina, al risveglio da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò trasformato in un enorme insetto".

Cosa abbiano in comune i Gregors Samsa con il commesso viaggiatore di Kafka, non lo so, se non l'impossibilità di essere normali, di essere così diversi dagli altri. Ecco forse è proprio questo: il quartetto in questione è decisamente diverso dalla maggioranza dei gruppi musicali (ha inciso anche un “Bianco Natale”), ancor di più se si conosce il loro luogo di provenienza che è Richmond in Virginia, perchè il loro tipo di musica te la aspetteresti da una band che proviene dal grande nord.

Preceduto dalla pubblicazione di due splendidi EP nel 2002 e 2003, "55:12" è il loro album d'esordio uscito quest'anno ed il risultato è straordinario. Siamo in ambito “post rock” ed il ricordo va ai Mogwai, ai Sigur Ros, ma ancora più dilatati, eterei, rarefatti, riuscendo a generare un senso distensivo ammorbante, ma senza creare la minima noia o stanchezza. Certamente una gioia per le orecchie, penetrate non solo da melodie sontuose e squarci di raffinata potenza, ma anche dai doppi eterei vocalizzi (maschile e femminile) di Nikki King e Champ Bennet, che si cercano e riescono a fondersi con la musica in un amalgama perfetto, in ambienti ora chiari e pieni di luce, ora scuri e bui.

Intendiamoci, i Gregor Samsa non ci regalano nuove sperimentazioni o un nuovo filone musicale, ciò che colpisce in quest'album è la distillazione perfetta degli elementi che vanno a comporre le 8 tracce di "55:12", trasportandoci in aree “echoesiane” e rendendo così tutto magnetico. Il loro suono è per uno spazio più intenso ed è questa intensità che può genarare anche un leggero senso di paura nel brano ambient di "We'll Lean That Way Forever", ma la bellezza di quest'album può essere trovata anche nella batteria rallentata oltre ogni modo di "These Points Balance", negli archi di "Young And Old", nella estrema dolcezza di "What I Can Manage", nell'ossessività di "Even Numbers", nella trasparenza cristallina di "Lessening".

Un debutto formidabile. Un CD per coloro che chiedono qualcosa di più all'ascolto, per coloro che amano ascoltare brani destrutturalizzati, sofferenti, ossessivi. Per coloro che vogliono sognare e viaggiare pur rimanendo immobili. Saluti, Addison.

Elenco tracce testi e video

01   Makeshift Shelters (04:52)

Love all the things we've done wrong
And when we forget we can move on
And when we recall it makes us strong
We hope faith forever keeps us young
One more chance to fill (?)
Back and forth I can't go on
This is everything we (?)

if we took or disappear
so we find a weaker (?)
that can fall round and round

This is it.
This is it.

02   Even Numbers (10:06)

03   What I Can Manage (07:11)

04   Loud and Clear (02:51)

05   These Points Balance (07:41)

Soon they always end
The here becomes *******
Filling holes we never cut

One more thing I beg you
**So inside lift you up**
How to take and own it
When it's not quite understood

How long till I fall in love?
How long till I fall in love?

06   Young and Old (07:33)

How long, how long
Until I see you?
And when, and when does
The light come shining through?
Remember days when we were so young and
Remember days when we were so young and
We were so young and old

07   We'll Lean That Way Forever (03:41)

08   Lessening (06:36)

Faded tissues
Getting no sleep
Lay my head down
She walks back again

She takes her knife out
Eyes alert now
Holds my hands out
Cuts out the wrists

Please forgive me
It wasn't easy
Tears afraid
She sews me backup

Don't forget this
I'm the greatest
Lay my head
She walks back again

It's all ending now
(It's all ending now)

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