La musica di Gustav Mahler è un monumento di inossidabile e imperitura bellezza, la cui sostanza è costituita dalle inquietudini che agitano l'animo umano. Nelle sue composizioni Mahler ha tratteggiato con un'intensità unica la disperazione, il dolore, la rassegnazione, ma anche il conforto della speranza. Il suo è, dunque, un profondo, complesso e poetico disegno musicale, che presenta molteplici caratteristiche, ancora oggi attuali.

La Quinta Sinfonia venne composta fra il 1901 ed il 1902 in un momento molto importante per Mahler, poiché proprio in quel periodo conobbe e sposò Alma Schindler. La composizione fu quindi testimone di una svolta nella vita privata del compositore, ma rappresenta essa stessa un cambiamento sotto il profilo artistico. Infatti, quest'opera spicca nel corpus delle composizioni mahleriane, perché chiude il ciclo delle "Sinfonie del Wunderhorn", aprendone uno nuovo che fa transitare il compositore dalla sinfonia vocale a quella strumentale. Le ragioni che portarono Mahler a questa scelta derivano, pare, dal suo incontro con i poemi di Friedrick Rückert, al quale dedicò un ciclo di lieder, che lo spinse a concepire un valore autonomo per il genere vocale rispetto a quello strumentale, che precedentemente si erano invece compenetrati.

Un'altra caratteristica della composizione, che sarà comune alle sinfonie successive, è l’articolazione in tre parti. Queste trovano un'ulteriore suddivisione in cinque movimenti. L’apertura è affidata ad una funesta "Marcia Funebre" (Trauermarsch. In gemessenem Schritt. Streng. Wie ein Kondukt) resa cupa e inquieta dall'incedere dei fiati avvolti delicatamente dagli archi. Tutto si può dire di questo movimento fuorché sia statico, data l'alternanza dei tempi della marcia con i moduli melodici guidati dagli archi ora lenti ora veementi. Straordinaria è l'amara bellezza di questi passaggi capaci di evocare la morte grazie a una sorta di costante antinomia tra gli squilli delle trombe e gli archi suadenti. Questa camminata nelle grigie nebbie dell'animo trova prosecuzione negli slanci, nella potenza, nell'agitazione temporalesca, nel mare in tempesta del secondo movimento: Stürmisch bewegt, mit größter Vehemenz ("impetuosamente mosso e con la massima veemenza"). Dopo una concitata introduzione soggiunge un tema velatamente malinconico, cui è impossibile non arrendersi. Ma è una quiete ingannevole destinata ad essere soppressa nuovamente dalla veemenza dell'orchestra nel suo insieme. La camminata prosegue, quindi, sopra un filo sospeso su un burrone con il vento a disturbare di continuo un equilibrio mai davvero raggiunto. Nella parte centrale della sinfonia troviamo lo Scherzo, Kräftig, nicht zu schnell, dove prevale la forza e la vitalità della danza. Una parentesi solo in apparenza spensierata, perchè si avverte di tanto in tanto nella tessitura degli archi una sottile, misteriosa e decadente tensione di fondo, mai doma, mai spenta, sempre in agguato.

La terza ed ultima sezione viene aperta dall'Adagietto: Sehr langsam, per arpa ed archi, che molti conosceranno come tema centrale del film "Morte a Venezia" di Luchino Visconti. Dolcezza, spiritualità, lirismo sono tratti tipici di molte atmosfere mahleriane e certamente l'Adagietto della Quinta Sinfonia è una delle espressioni più alte della sua poetica musicale. Sono infinite le sfumature delle suggestioni che è capace di donare, ma su tutte prevale un senso di consolazione, dipinto soavemente da archi eccelsi, delicatissimi e avvolgenti. Dopo questa sublime pagina, la chiusura dell’opera viene affidata al Rondò-Finale: Allegro, che stempera e disperde in un progressivo e potente crescendo dell'orchestra le nebbie addensatesi durante l'ascolto precedenti movimenti, i quali, però, trovano in questo finale più di un richiamo.

Alla fine dell'ascolto non resta che constatare che la Quinta di Mahler, oltre ad essere un patrimonio musicale dell’umanità, rappresenta nel contempo un'esperienza profonda, catartica e sconvolgente. È un ascolto che lascia dei segni profondi, capaci di mutare intensamente l'animo di coloro i quali amano compiere viaggi interiori di questa intensità.

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