Come si può definire? World music? Mboh... si. Si può fare. Ma è un grappolo di musica troppo farcito per rappresentare le musiche di Gustavo. Non è un amico mio, Gustavo Santaolalla. È un compositore di colonne sonore, lui. Ma non come tanti. Non è Nicola Piovani, Ludovico Einaudi, Andrea Guerra... lui è "il film" che diventa musica.

Avete visto 21 grammi? Bello no? Bellissimo direi io, seppur opinione personale. E Amores Perros? Film meravigliosi. Film disarmanti. Beh. Il discorso è che tuttavia i film non si reggono da soli, hanno bisogno di stringere la manina a qualcosa di solido, a qualcosa che non crolli dopo i primi frame. Si chiama colonna sonora, o "soundtrack" se ci vogliamo proprio americanizzare per forza.
21 grammi è solo uno, dei film colonnasonorizzati da Santaolalla. C'è Amores Perros. E ce n'è un altro, in particolare, che se chiudo gli occhi, ancora mi immergo negli incontaminati e infiniti paesaggi dell'America Latina al richiamo di quelle musiche: I Diari Della Motocicletta.

Musica dalle sonorità latine, si, ma che non si limita a delineare e a definire una parte specifica del mondo e i due protagonisti sulla loro motocicletta che chiamano "poderosa", anzi, spazia, crea sonorità all'interno di altre. Come una scatola cinese che ne racchiude sempre una più piccola, e tu ti sorprendi perché pensi che quella sia sempre l'ultima, e invece no, ce n'è sempre una più piccola ancora.
Santaolalla è tante forme sonore racchiuse in una: è tango argentino, è musica classica, è tradizione latina, è rock, è elettronica anche.
Provate ad ascoltarlo.
Anche mettendo il film nel vostro dvd o vhs, oltre a vederlo, provate ad ascoltarlo.

Buon viaggio.

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