Ma cosa diamine hanno gli altri europei in ambito metal che noi italiani non abbiamo? Da quando in qua è nato questo pregiudizio che il metal internazionale è quello di qualità mentre il metal italiano è merda? No ditemelo voi, perché io non riesco più a trovarmi una risposta. Cioè, giusto a mo' di esempio, cito qualche gruppo così a caso, tra i primi che mi vengono in mente: ditemi prog e vi dico Edenshade, ditemi thrash e vi dico Methedras, ditemi nu e vi dico Mothercare (con le opportune distanze…), ditemi death e vi dico Mutala, ditemi death melodico e vi dico Golem (vi assicuro che potrebbero tranquillamente far concorrenza agli In Flames), ditemi hardcore e vi dico Raw Power, ditemi epic e vi dico Doomsword… Ditemi black estremo e vi rispondo Handful Of Hate.

Perché se nei precedenti lavori la band continuava a scimmiottare Marduk e Setherial, schiaffandoci in mezzo qualche riff che tradiva la derivazione dal death, in questo "Vicecrown" ciò che regna è la personalità, quella di un gruppo che ha finalmente deciso di uscire fuori la testa e dire la sua in questo genere così abusato.
Toscani, dalla filosofia poco conciliabile con la logica di mercato, gli Handful Of Hate mettono in mostra oscurità e face-painting, massacrando chi si appresta ad ascoltarli con un vero e proprio assalto black che non ha nulla da invidiare ai mostri sacri del genere, anzi.
Perché quello che ritroviamo in queste nove sanguinose tracce (date un'occhiata al curatissimo booklet, a proposito di sangue…) è puro odio, sviscerato sugli strumenti e vomitato in faccia all'ascoltatore, con un che di morboso a coronare le melodie.
Già melodie: melodie che si integrano splendidamente con la più oltranzista furia omicida, tracciando canzoni dotate di una fortissima personalità, ed una sincerità che ha dell'incredibile (ai giorni d'oggi…).

In poche parole, qui non c'è traccia del caos fine a se stesso di "Panzer Division Marduk", eppure l'impatto non si discosta di molto, ed è questo il merito maggiore che io do a questa band: riuscire a suonare in maniera personale e ad inserire nella violenza quel senso della melodia che, paradossalmente parlando, rende ancora più estremo il lavoro. Provate ad ascoltare la terrificante (quanto bellissima) opener "I Hate", o la mardukkiana "Boldly Erected", forse l'apice compositivo del disco, nel suo disperato ritmo cadenzato, e vi farete subito un'idea di cosa intendo.
Insomma, qui c'è passione, convinzione dei propri mezzi e delle proprie idee, c'è creatività e una forte personalità, che non nego darà i suoi buoni frutti in futuro, piazzando i toscani al fianco dei mostri sacri nordeuropei della scena black metal. Nel frattempo, per chiunque apprezzi il black metal senza compromessi, qui abbiamo un delizioso viaggio nelle tenebre. Non sottovalutatelo.

Elenco tracce e video

01   I Hate (03:52)

02   Beating Violence (04:40)

03   Risen Into Abuse (03:14)

04   Boldly Erected (05:08)

05   Vexer's Kult (02:41)

06   Carnal Spite (Held in Leash) (03:00)

07   Hierarch in Lust (04:41)

08   Catharsis in Punishment (04:45)

09   Vicecrowned Order (Dobermann) (02:53)

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