L’avevano promesso gli Hangover, che sarebbero tornati a farsi sentire, soprattutto dopo la finale di Rock Targato Italia 2003, e lo hanno fatto con questo miniCD di cinque pezzi che, musicalmente, non presenta novità sostanziali per questo combo di Edolo (BS) composto da Paolo Topa, cantante con propensione alla scrittura di racconti visionari e pensati di notte (è anche il caso dei testi di queste cinque canzoni), dai chitarristi Andrea Mazzoleni e Fabio Pedrotti, dal bassista Fiorenzo Basioli e dal batterista Aldo Fogazzi.
Le novità sono rappresentate dalla notevole abilità raggiunta dai cinque sia nel suonare gli strumenti che nell’interpretazione dei pezzi.
Non sto qui a spiegare il senso di queste canzoni, ma ci tengo a sottolineare anche la estrema cura e professionalità con cui il disco è stato registrato (al 468 Recordings di Costa Volpino da Ronnie Amighetti).
Copertina in digipak cartonato (e anche questa è un’altra prova della cura dei particolari da parte dei Nostri, dopo l’enorme confezione di “Le uova della mia amnesia” di tre anni fa, ma quanto spenderanno in queste operazioni?) e, strano a dirsi visto di chi stiamo parlando, niente “ghost-tracks”.
Le cinque tracce si dipanano tutte su un garage-noise rock appena leggermente più orecchiabile dei precedenti pezzi, comunque sono brani notevolmente migliori sotto l’aspetto strumentistico, forse avrà giocato a loro favore la ottima qualità dell’incisione, chissà.
Tutti questi brani nascono direttamente in sala prove, si può praticamente dire che l'unica cosa pensata in anticipo sono i testi, visionari, da libro giallo con propensione all'horror.
Per il resto tutto nasce da idee che gli strumentisti sviluppano direttamente in prova, pezzi scanditi da ritmi oscuri e comunicanti ansia, quasi senso di tragedia, improvvisamente interrotti da esplosioni di suoni e rumori, soprattutto da pesanti riff chitarristici.
I pezzi si intitolano “In frantumi” (il singolo), “Cinque odori”, il migliore secondo me, “Acquaragia”, “Nera” e la conclusiva “Il cambio della guardia” che parla di una festa nel giardino della casa di due coniugi, festa durante la quale si scatena una furibonda lite fra i due, che culmina con un omicidio e con il resto degli invitati che osservano il cadavere della donna mentre mangiano e bevono, credendo che tutto ciò fosse una finzione.
In precedenza erano usciti con alcune cassette registrate direttamente in sala prove, e con il CD "Le uova della mia amnesia" del 2002.
Un disco che può significare la maturazione per questi ragazzi che non si arrendono davanti alla quasi totale mancanza di risposta del pubblico della zona.
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