Innanzitutto, chiariamo una cosa: il mio Nickname, si riferisce proprio alla passione sfrenata che ho avuto e che ho tutt'ora per questi 4 canadesi, non certo al fatto che sono pieno di donne!
Quindi, a parte gli scherzi, cominciamo questa lunga avventura nel descrivere la bellezza delle loro canzoni, ma anche le loro cose meno riuscite (poche per fortuna!) durante la loro ventennale carriera, cominciando proprio dall'album di debutto, ovvero l'omonimo "Harem Scarem" del 1991.
Originari dell'Ontario, Canada, i 4 canadesi che formeranno questa band, saranno: Harry Hess (Voce), Pete Lesperance (Chitarra), Mike Gionet (Basso) e Darren Smith (Batteria). Se uno li vedesse in faccia probabilmente, non gli darebbe un soldo neanche se fossero loro stessi a pagarci: infatti, gli Harem Scarem in Italia, sono conosciuti proprio da 4 cani e aggiungiamo anche 4 gatti, ma questo per nostra fortuna non è un difetto, anzi a volte è un grandissimo pregio, soprattutto perchè si ha l'esclusiva nel dire "Non sapete cosa vi perdete"!
Appunto: cosa Vi siete persi? Innanzittutto, questo loro album di esordio datato 1991, in piena esplosione grunge (non ho nulla contro questo sto genere, però ha sotterrato fin troppi VERI gruppi). Il genere proposto è un hard rock melodico di classe con la C maiuscola che più maiuscola di così non si può! Eh già, perchè anche in Canada sanno fare hard rock e con le palle! Cominciamo dunque col track-by-track.
Si parte con la solare "Hard To Love" in cui le intenzioni sono già chiare: grandi melodie impreziosite da un grande chitarrista com'è Pete Lesperance, (fra le sue influenze il grande Nuno Bettencourt degli oramai spompati Extreme) e da immensi tessuti tastieristici, ma soprattutto da cori a cappella che farebbero invidia persino alle suore di Sister Act! Si procede poi con "Distant Memory", canzone più pacata, bella sì, ma diciamo tutto sommato abbastanza comune agli standard del genere AOR/Hard rock. Decisamente meglio con "With A Little Love", canzone stupenda, immensa con un bellissimo assolo del grande Pete e con una grande performance da parte di Harry Hess. Veramente e-s-e-m-p-l-a-r-e! Ma i capolavori non tardano a venire: "Honestly" è una ballata grandiosa, introdotta e proseguita al pianoforte da Harry Hess con dei cori eccezionali impreziosita anche dall'apporto alle pelli di Darren Smith e dal basso di Mike Gionet. Si continua con "Love Reaction" introdotta nuovamente da tastiere pulsanti e dall'incedere del basso di Gionet, ma continuata poi sempre con grande classe tramite la sezione ritmica, sempre precisa.
Arriviamo così a metà disco dove incontriamo la bellissima "Slowly Slipping Away" in cui è tutto un susseguirsi di bellissimi arpeggi da parte di Lesperance e di cori fantastici: altro capolavoro del disco! Successivamente troviamo "All Over Again" ed è di nuovo la classe a farla da padrone, fra stacchi che lasciano spazio alla voce sublime di Harry Hesse, l'incidere sempre grazioso della chitarra di Lesperance e il bellissimo finale corale. Altro giro altra corsa: arriva "Don't Give Your Heart Away" debitrice ai più grandi dell'AOR soprattutto ai Journey di Neal Schon (il che la dice lunga!. Chiudono un grande disco "How Long" canzone che però ricalca canoni standard del genere e "Something To Say" che contiene una intro atmosferica grandiosa nonchè una grande performance acustica da parte di Lesperance e una stupenda interpretazione da parte di Hess.
Che dire alla fine? Che si tratta di un piccolo capolavoro! Gli Harem Scarem riusciranno a superarsi solo con il successivo Mood Swings del 1993 (ovviamente sarà un album che verrà considerato solo da pochi eletti!), un album però sostanzialmente diverso e col quale si confronteranno per tutta la loro carriera, oltre al succitato album d'esordio. Nella realtà però, gli Harem Scarem pubblicheranno altri piccoli capolavori, che solo pochi considerano come tali ma questa per nostra fortuna è un'altra storia che gli Harem Scarem hanno saputo raccontare in maniera egregia.
Elenco tracce testi e video
04 Honestly (04:02)
I stand before you accused of many crimes
But I want to believe that love can still survive
You don't have to say it, I don't have to read your mind
To know that emptiness has finally arrived
How was I to know right from wrong
Words were hardly spoken, so where did I go wrong
Tell me honestly, if you're still loving me
Looking into my eyes honestly
Words have more meaning, if they're said at certain times
I need you now so I can feel alive
How would you know if you won't give me some time
To see if everything could work you'll be mine
I'll be lost forever or someday I may find
The words that I've been searching for or just some peace of mind
All the nights I sit and wonder there must be more life
I'm sure that days and years go by while
I am living with, living with a lonely feeling
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Altre recensioni
Di Anders Friden89
Un grande debut album che merita di stare a fianco dei più grandi classici del genere.
"Honestly" è una delle migliori rappresentanti del genere, con quell'intro di piano ed il canto sofferto di Hess.