L'album che mi appresto a recensire è l'ultima fatica di Steve "Zetro" Souza. Per i miscredenti che non conoscono tale nome, spenderò qualche parola. 

Souza è stato per un breve  periodo (tra il 1983 e il 1986) il singer dei Testament (quando ancora si muovevano nell'underground), per poi diventare lo storico singer degli Exodus, scrivendo pagine di storia del Thrash metal. In seguito ha realizzato un paio di dischi con i Dublin Death Patrol e un ottimo disco con i Tenet.

Adesso basta con le chiacchiere e veniamo al punto. Souza si ripresenta nel 2013 con una band di sconosciuti : Kosta Varvatakis e Miguel Esparza alle chitarre, e i suoi due giovanissimi figli Cody Souza al basso e Nicky Souza (poco più che diciottenne!) alla batteria, dando alle stampe il debutto discografico della sua nuova band gli "Hatriot", dal titolo "Heroes of Horigin".

Il disco apre le danze con "Suicide Run" e da subito si capisce le intenzioni del gruppo, un brano Thrash metal senza compromessi, con chitarre taglienti drumming devastante e martellante, e la voce di Souza ancora più acida di come ci aveva abituati, ai limiti dello scream. Il singer nonostante la non più giovanissima età mostra ancora una gran potenza vocale, e un feeling con la musica invidiabile per chiunque. Il disco prosegue sotto il segno della distruzione sonora con altri due brani tiratissimi quali la bella "Weapons of Class Destruction" e "Murders American Style" caratterizzata da riff convulsi ed articolati e da continui scambi di assoli mettendo in mostra la tecnica della coppia di asce "Varvatakis - Esparza". La canzone in questione è una autentica mazzata Thrash. Senza il tempo di rifiatare si riparte con "Blood Stained Wing" altro brano di Thrash furioso e martellante. Ed ecco poi arrivare "The Violent Time of my  Dark Passanger" brano leggermente più melodico ma non per questo meno di impatto, condita da cori tipicamente 80's forse in certi frangenti un po troppo scontati. 

Senza neanche accorgercene ci troviamo alla traccia numero sei, il primo mid-tempo del platter, "Globacidal" in cui la giovane band capitanata da Souza dimostra di saper porre attenzione anche al groove e non solo alla mera velocità esecutiva. Si prosegue con la bella "And your Children to be Damned" con qualche influenza death che affiora in maniera più preponderante, poi è il turno della articolata e devastante The Mechanics of Annihilation" che se ancora non era chiaro ribadisce che Souza e i suoi giovani compari non hanno intenzione di demordere ma vogliono continuare a spingere sull'acceleratore. Il disco si appresta alla conclusione con due buone tracks, ma non eccelse, ovvero "Shadows of The buried" e la title Track "Heroes of origin".

Per concludere, direi che ci troviamo di fronte ad un disco onesto e pieno di entusiasmo , cosa non comune per i tempi che corrono, si nota che la giovane band ha voglia di farsi notare e di suonare in maniera più estrema possibile . Le sonorità sono prettamente Thrash anni 80 senza però disdegnare qualche spruzzatina di death metal, e di black metal e con un piccolo sguardo alla musica estrema dei nostri tempi. Souza si riconferma all'altezza della sua fama, rendendosi artefice di una prova egregia, sia per qualità e potenza vocale che per dote interpretativa e rabbia che ancora riesce a sprigionare. Anche la band si dimostra all'altezza della situazione, i due chitarristi svolgono un ottimo guitar - work, e pure i fratellini Souza svolgono un ottima prova. Menzione d'onore per Nicky Souza alla batteria il quale nonostante la sua giovane età dimostra un ottimo bagaglio tecnico, e una gran voglia di spingere sull'acceleratore che conferisce ad ogni brano un effetto martellante non indifferente. Molti li paragoneranno agli Exodus facendo notare quanto siano influenzati da essi, e direi che la cosa è abbastanza naturale dato che il singer ed il frontman degli Hatriot è il medesimo che ha reso gloriosi gli Exodus.

Per quel che riguarda la produzione, direi che è perfetta per il genere in questione, dando la giusta potenza ai brani e ricreando il suono tipico degli 80's senza però sembrare anacronistica.

Consiglio questo disco a tutti gli amanti del Thrash Metal senza compromessi, oltranzista ed estremo.  

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