Hector Zazou è un ambizioso musicista, produttore e compositore.
Da almeno un ventennio porta avanti esperimenti di fusione fra jazz, blues, world-music ed elettronica.

Questo disco è un omaggio al "poeta maledetto" Rimbaud, i testi non sono altro che sue poesie.
Per l'occasione Zazou chiama fra gli altri Sylvian, Gerrard, Perry, Sakamoto e Cale. Il risultato è assolutamente affascinante.

A parte la prima traccia, un pezzo forse un po' troppo dance, nel quale Zazou usa la voce del sempre autoironico Depardieu il resto del disco è estremamente suadente. Sembra di essere catapultati in un fumoso e buio locale dove i musicisti suonano stancamente malinconici davanti ad un pubblico annoiato.
Ogni tanto parte un assolo di piano o tromba che si fonde con una malinconica voce femminile gettandoci nel torpore come in "Ophèlie" oppure si fanno strada le percussioni e la chitarra acustica che ci risvegliano ed arricchiscono l'interpretazione della meravigliosa voce di Khaled in "Amdyaz".

Il tutto è condito dall'istrionico Zazou che armeggia sotto con le sue diavolerie elettroniche riscaldando l'atmosfera invece di raffreddarla.

Elenco e tracce

01   I'll Strangle You (feat. Anneli Drecker & Gérard Depardieu) (05:12)

02   First Evening (feat. John Cale) (06:31)

03   Ophélie (feat. Dominique Dalcan) (06:20)

04   Lines (feat. Barbara Gogan) (03:33)

05   Youth (feat. Brendan Perry & Lisa Gerrard) (05:34)

06   Hapolot Kenym (feat. Samy Birnbach & Sussan Deihim) (04:59)

07   Hunger (feat. John Cale) (04:38)

08   Sahara Blue (Brussels) (feat. Barbara Gogan) (06:05)

09   Amdyaz (feat. Khaled & Malka Spigel) (05:31)

10   Black Stream (feat. Lisa Gerrard) (03:57)

11   Harar et les Gallas (feat. Ketema Mekonn) (04:28)

12   Lettre au Directeur des Messageries Maritimes (feat. Richard Bohringer & Sussan Deihim) (04:41)

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Altre recensioni

Di  fosca

 È ben difficile esprimere il proprio parere obiettivamente quando sono lavori della portata di "Sahara Blue".

 Un insieme di piccoli gioielli sonori ricchi di armonia ai quali non si può negare raffinatezza, eleganza e buon gusto.


Di  luludia

 Quando ci si prende la briga di musicare i versi di un grande poeta si corre un bel rischio.

 E si, ci siamo, ci siamo davvero, anche se non è punk, anche se non è psichedelia, anche se non è Barrett...