Recensione breve, concepita con l'intento di far venire l'acquolina in bocca agli space & krautrockers che non mancano certo nel DeBaserworld.
Hedersleben sono una space rock band californiana che arriva al primo album nel 2013, con in testa i Pink Floyd e gli Hawkwind più psichedelici. "Upgoer" porta sugli scudi la propensione al caos controllato dei Floyd stile Saucerful Of Secrets, intendo le famose sezioni iniziale e centrale, per poi planare verso il raga rock degli Hawkwind con un occhio al suono più moderno dei Porcupine Tree, non senza ricordare la lezione di Outskirts Of Infinity e Lepton Shoddy.
Non è dunque prevalente la struttura organizzata dei Pink Floyd del periodo Dark Side/Wish You Were Here, per intenderci, quanto un mix strutturato delle due attitudini - psichedelia free form e space rock - senza per questo sfiorare il progressive, né usare il ritmo come fanno gli Orb. La forma risultante è dunque quella di una jam "apparente" e controllata, mantenuta nel percorso compositivo del brano ma piuttosto libera nell'ambito degli spazi concessi alle varie sezioni.
In verità è questo un tema assai dibattuto tra gli appassionati di kraut, space e psichedelia: la struttura libera dei brani dei Faust non trova una vera rispondenza nelle composizioni dei Can, ad esempio, complessivamente meno improvvisate, e lo space rock degli Hawkwind è sempre stato caratterizzato dalla sostanziale assenza di una vera e propria "free form", a parte qualche sporadico esempio agli inizi della discografia.
L'equilibrio tra improvisation, (rock) song e landscape sonoro organizzato è un tema di valutazione e insieme di sviluppo del moderno genere psichedelico, ma è palese che anche la new wave più immaginifica ne è stata spesso coinvolta (penso soprattutto alla celebre "John Coltrane Stereo Blues"). Il moderno scenario ambient/psichedelico è denso di approcci anche molto diversi tra loro (Dark Sunny Land, Rad Kjetil, Josh Lay, Stroller Inst., Svarte Greiner, Heroes Ø DeLuxe, We Fly High, Ejzenstejn) e gli Hedersleben si pongono come uno dei più riusciti tentativi di razionalizzazione di qualcosa che non sempre ha una forma riconoscibile. In questo senso la lezione fondamentale è sempre nella sintesi di Pink Floyd e Hawkwind, senza dimenticare le fondamentali aperture orientali e free dei Gong (sul celeberrimo triplo di Glastonbury i più fuori di zucca sono loro e la Edgar Broughton Band).
Buon ascolto agli amici spacerockers.

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