Si regge su solidi e mutevoli equilibri il quinto disco in studio, risalente a circa tre anni fa, del versatile jazz-trio guidato dal compositore norvegese Helge Lien, personaggio in decisa ascesa tra le preferenze degli estimatori del gias europeo, grazie a una ecletticità e intelligenza musicale non esattamente dozzinale.
Da supporto al cuore pulsante dell’ensemble abilmente guidato dai tasti d’avorio del giovane e barbuto pianista di Moelv troviamo un classico impianto poliritmico composto dal corposo contrabbasso di Frode Berg e dalle agili percussioni di Knut Aalefjær, ideale substrato per le centellinate, talvolta spigolose e naif, escursioni pianistiche del nostro.
Perno su cui ruotano i nove movimenti che compongono il disco sono da un lato spezzoni spumeggianti, obliqui, quasi minacciosi, in stato di perenne tensione anche se mai esageratamente ostici, dall’altro le elastiche virate verso territori più brulli, placidi e intimisti.
Ecco, per una volta si può salutare con soddisfazione l’arrivo di un Troll su DeBaser.
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