THAT’S ALL POP!

Eccolo qui, Mr. Matthew Herbert.
Era nella mia lista: tentato da un paio di recensioni lette in DeB contavo di procurarmi un suo disco del 2001, quel “Bodily Function” del quale, non solo qui, avevo letto un gran bene.
Ma in questo giorni è uscito il nuovo lavoro, e allora ho scelto di incontrarlo sulle “Scale”.
E l’incontro si è rivelato una vera sorpresa.
Della sua opera di commistione dell’elettronica con suggestioni e atmosfere diverse avevo letto, come del fatto che godesse di ottime credenziali sia nella sua versione più incline all’ “ortodossia” tecnologica, sia in quella di alchimista. E sapevo che, come suggerivano quelle pagine di DeBaser, aveva in passato fatto ricorso a strumenti “veri”, sino all’utilizzo di un’orchestra.
Ma non immaginavo di imbattermi in un disco di originalissimo pop. Fresco, gustoso, attraversato da una ricca gamma di colori e ambientazioni, con una attitudine a tratti danzante ed un mood che trascolora anche verso zone più ombrose mantenendo però inalterata una leggerezza di tocco che caratterizza ogni episodio, rendendo affascinante e piacevole la passeggiata lungo le 11 tracce.

La componente elettronica, con un dispiegamento impressionante di campionamenti e minuscole spore sonore, suona naturale quanto l’orchestra da camera, in un’integrazione che rilascia calore, sia nelle declinazioni pulsanti e vivaci che in quelle più dilatate e distese, anche dove il mood si vela di blue.
Herbert allestisce ambientazioni che ospitano gradevoli performance vocali, soprattutto quelle della fedele Dani Siciliano, coadiuvata in alcuni momenti da un paio di voci maschili. Linee melodiche ed intrecci semplici ma armoniosi e mai banali, incastonati in arrangiamenti curati sin nel minimo dettaglio sonoro, con un uso degli archi, dei fiati e del “colore” a tratti molto evocativo: una sorta di ambiente per immagini dove le canzoni assecondano la propria natura ambivalente: tra la “classicità” che le informa e la freschezza di suoni e strutture che le anima, agisce la personalissima sintassi del musicista inglese.
51.10’’ di moderna eleganza pop, che possono essere gustati come ininterrotto sottofondo in virtù di una qualità omogenea e fluida, o apprezzati in un ascolto più attento, che consentirà di assaporare i mille dettagli che li attraversano.

Insomma, un incontro molto piacevole, quello con Mr. Herbert.
Al quale vi consiglio di dare una chance, attingendo dalla sua raffinata freschezza un piccolo antidoto agli effetti spossanti dell’eccessiva calura estiva.
Ma credo si adatterà bene anche alle atmosfere più ombrose della prossima stagione, grazie alla sua camaleontica natura, capace di salire e scendere i gradini del tempo, incrociando passato e futuro, così come accade nei brani di “Scale”.

Ah, date un occhiata in More Info: il tour del disco tocca anche l’Italia e credo sarà interessante incontrarlo live, Mr. Matthew Herbert.

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