"Moby Dick" è senz'altro uno dei romanzi più conosciuti e riconosciuti da pubblico e critica ed è in assoluto, uno dei massimi vertici della letteratura americana dell'ottocento. Seppur accolto all'epoca della sua pubblicazione (1851) con indifferenza e addirittura sarcasmo dalla critica, il romanzo verrà "riscoperto" nel 1921 grazie ad una biografia del professore inglese Raymond Weaver, e il successo del romanzo fu tale da essere, tutt'oggi, entrato nell'immaginario collettivo di tutti, letterati e non: chi non conosce, o quantomeno non ha mai sentito parlare della mitica balena bianca e del capitano Achab che gli da la caccia?

Tutta la vicenda viene narrata da Ismaele (così si fa chiamare, ma non è il suo nome), un giovane colto ma povero che ha deciso di raggiungere Nantucket, isola al largo delle coste orientali degli USA, per imbarcarsi. Viaggiando incontra un ramponiere (il marinaio che nelle baleniere era addetto al lancio dell'arpione) Queeques, e con lui decide di imbarcarsi sulla baleniera Pequod. Appena ottenuto l'ingaggio sentono parlare del misterioso comandante della nave, il capitano Achab, che ha fama di uomo tetro e autoritario; Achab è un vecchio lupo di mare che ha perso una gamba lottando contro Moby Dick, una balena bianca.

Il Pequod, fornito di tutto il necessario per restare a lungo in mare, salpa per la sua lunga caccia alla balena. Nei primi giorni Achab non si fa vedere, ma i suoi tre ufficiali Starbuck, Stubb e Flask guidano la nave verso i mari del sud. Quando finalmente compare, fa dapprima radunare l'equipaggio sul ponte e, dopo una lunga attesa, lo incita con un'affascinante discorso a dare la caccia alla balena bianca, a Moby Dick, unico vero obiettivo del viaggio. I marinai, abbagliati dal carisma di Achab, acclamano il loro capitano. Il viaggio è lungo ed estenuante: il Pequod naviga i mari dell'intero globo e i marinai uccidono diverse balene, lottano con un calamaro gigante, rischiando più volte il naufragio. Lungo il viaggio il Pequod incrocia altre baleniere, ai quali chiede notizie su Moby Dick fino a quando la "Rachele" non da al capitano la tanto sospirata notizia: la balena bianca è vicina. La caccia durerà tre giorni.  Quando Achab avvista la balena, è nervosissimo, litiga con tutti, perchè teme che possa sfuggirgli. Non sarà così. Nonostante venga ferita, la balena riuscirà invece ad affondare il Pequod; l'intero equipaggio annega (ad eccezione di Ismaele, recuperato poi dalla "Rachele") e Achab, avvinto dalle corde degli arpioni che avevano ferito la balena, viene trascinato negli abissi da Moby Dick.

La solenne lotta dell'uomo contro le forze del male trova nel romanzo di Melville la sua più grandiosa espressione. Achab e il suo equipaggio sono impegnati in una caccia che si rivelerà destinata a fallire. Il mare, luogo per eccellenza dell'avventura e del mistero, ingoia l'imbarcazione con i suoi uomini, ristabilendo la forza della natura che l'uomo, inutilmente, cerca di contrastare. L'illusoria lotta dell'uomo assume caratteri di un atto di superbia, che non riconosce i limiti imposti dalla natura alla sua condizione. Il viaggio è lo strumento attraverso il quale l'uomo matura conoscenza ed esperienza, ma anche la consapevolezza che non tutto può essere sottomesso alle leggi della logica e della ragione.

Il romanzo è quindi pieno di significati allegorici. La fiducia orgogliosa nelle capacità dell'uomo di dominare gli abissi e le profondità marine si identifica nella Pequod, emblema dello sviluppo tecnologico e della volontà di dominare dellaciviltà americana. L'inabissamento dell'imbarcazione con il suo equipaggio esprime una visione pessimistica della realtà e nello stesso tempo un'ammonimento all'uomo a riconoscere saggiamente i limiti della sua capacità di soggiogare la natura e le sue forze misteriose.

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