Non so voi, ma a me anche solo il pensiero di provare a parlare di qualcosa (qualsiasi cosa) che abbia contribuito, anche solo in minima parte, a ciò che sono oggi mi fa sentire male. Mi fa sentire piccolo di fronte a qualcosa di enorme.

"Fullmetal Alchemist" non è un manga né tanto meno un anime (anche se ovviamente, in realtà, è entrambe le cose). FMA prima di tutto è un'esperienza. Un'esperienza che potrebbe cambiare una vita o un modo di pensare. In fondo, quello che voi dovete sapere è solo una cosa, di base molto semplice. E' il Principio dello Scambio Equivalente: "Senza sacrificio, l'uomo non può ottenere nulla. Per ottenere qualcosa, è necessario dare in cambio qualcos'altro che abbia il medesimo valore." Sopra a questo enunciato, l'autrice Arakawa ha deciso di imbastire tutta questa enorme vicenda/lezione di vita/avventura. Praticamente il principio dello scambio equivalente è la trama stessa di FMA. In fondo è vero, e lo sappiamo tutti, che non si riceve niente, se tu non dai qualcosa in cambio. Sempre.

Farvi un riassunto della trama o raccontarvi qualcosa di tutta la terminologia che si nasconde dietro il mondo dell'alchimista d'acciaio mi è impossibile (oltre al fatto che sarebbe anche abbastanza inutile). Ma andate un attimo nella mia scheda utente. Quella "cosa" (abbastanza indefinita) che vedete nell'immagine è l'antagonista dell'opera in questione. Già. Quella "cosa" che sorride beffarda dentro un'ampolla; non ha nemmeno un nome. Voglio dire, l'Arakawa l'ha chiamato (così, per sfotterlo) "Omuncolo" (The Little One). Così come lo vedete voi è perfettamente inutile. Non serve a niente. Ha un così disperato bisogno degli uomini che li odia a tal punto da desiderarne il controllo totale. In nessun film, in nessun romanzo, in nessun anime esiste un personaggio che sia CONTEMPORANEAMENTE così perfido, curioso, spietato, ingenuo, disperato, patetico e potente. Alla faccia dell'anti eroe. Un mostriciattolo così ridicolo ha tutti quegli stati d'animo insieme. Perché uno deve essere tutto? FMA è un'opera che attraversa tutte le emozioni e tutti i 7 peccati capitali che un uomo può provare durante il suo viaggio della vita. Perché è alla fine che si fanno i conti. Perché possiamo essere invidiosi, cattivi, buoni ma alla fine (beh chi prima e chi dopo) tutti abbiamo un certo appuntamento a cui non possiamo mancare e rinunciare. Insomma gente, lo sapete anche voi, non ci scappiamo. Ma allora perché sacrificare tutto? Perché non creare qualcosa che duri in eterno, al nostro posto?

Alla fine questo è solo un manga, non sperate di trovarci dentro "risposte importanti" (e ci mancherebbe!), ma è altamente probabile che vi faccia aumentare il numero di domande senza risposta che avete già.

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