Nel 1996 esce per la Nuclear Blast il seguito di "The Fourth Dimension", album che aveva proiettato gli hypocrisy ai vertici del death svedese.
Sotto l'apparente monotonia di tematiche legate al mondo degli UFO gli Hypocrisy riescono invece ad esprimere contenuti molto più ampi e variegati delle altre band death metal: l'arrivo del popolo alieno è visto con speranza, metafora di un avvenire forse luminoso; il contatto con lo Straniero è descritto anche in termini di evocazione demonica, con un misto di esaltazione e orrore; da queste idee nascono due perle come "Roswell 47" e "The Arrival Of The Demons (part 2)", lente ed evocative, piene di feeling con una progressione melodica sconosciuta anche ad altri gruppi death svedesi. La prima è uno degli inni del gruppo: è un duro attacco al sistema, reo di avere occultato lo sbarco della razza aliena sulla terra nel celebre sito americano di Roswell, nel lontano 1947; lo squallore della moderna cittadina, con i suoi musei- truffa sugli UFO è distante anni-luce: il tema negli Hypocrisy è solo spunto per una serie di considerazioni che mostrano un distacco progressivo dalla società, dall'umanità. Allontanamento che si concretizzerà in "Paradox": un mid- tempo dal sapore epico su cui si innestano le vocals di Peter Tagtreen, che si alternano tra growl disperato e voce filtrata, fredda e distante, che sottolinea l'alienazione finale del protagonista, costretto al suicidio.
Il disco è un susseguirsi riuscito di pezzi veloci, tipicamente death, supportati dalla notevole perizia tecnica dei componenti (senza alcun virtuosismo caro ai colleghi americani) e altri più ragionati: "Buried" è la "Piece By Piece" degli Hypocrisy; incentrata sul piacere di torturare e uccidere, nasconde però un significato più profondo inserito nel contesto dell'album, rappresenta le sofferenze che il sistema (o lo stato, non viene detto) con crudeltà infligge agli uomini, fisicamente e mentalmente. "Alieno" è il termine attorno cui ruota il concept dell'album: la discesa degli alieni, quelli provenienti da un altro pianeta, perseguitati ed eliminati come gli "alieni" che vivono qui sulla terra, i "diversi" che sono derisi e colpevolizzati ogni giorno; l'alienazione dell'individuo di fronte all'agghiacciante Potere di qualche entità Politica sopra di lui; il fascino/terrore dell'uomo per l'Alieno, l'elemento di diversità che sconvolge la sua vita.
Il trittico finale abbandona decisamente i territori estremi, scegliendo soluzioni rock-oriented, sulle orme dei Pink Floyd, passione del cantante; "Slippin' Away" porta l'ascoltatore d fronte alla scena del suicidio del protagonista: Peter canta nel ritornello "Bury the pain/ As I bury the knife in my body/Slowly slippin' away/ To another dimension of virtue". Distacco dalla vita che forse non si concretizzerà mai visto il testo di "Drained"; l'uomo è "svuotato" di ogni passione, di ogni gioia, vivendo come un automa i giorni inutili che gli rimangono: ha perso.
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