Lo so, Post Mortem è uscito ad aprile ma io l'ho ascoltato solo in questi giorni, un ritorno inatteso che nessuno osava più sperare dopo nove anni di silenzio de I Cani. Niccolò Contessa, figura schiva e allergica all'hype fin dagli esordi (ricordate le maschere!), ha interrotto il lungo iato discografico in cui aveva comunque espresso la sua inesauribile creatività come produttore (Tuttifenomeni) e in apparizioni a sorpresa con artisti come Coez, Max Pezzali e Giovanni Truppi.
Questo quarto album si presenta come uno sfogo naturale e urgente. Le 13 tracce segnano il punto d’incontro tra l'irruenza tagliente degli esordi e la maturità nichilista sviluppata nel tempo. Non c'è nulla di banale o dimenticabile in questo lavoro. Contessa dimostra ancora una volta un livello compositivo e testuale elevatissimo, confermando le aspettative di chi lo attendeva con rassegnazione.
Post Mortem è esattamente il disco che i fan desideravano, con in più la novità del pregevolissimo e inatteso finale acustico rappresentato dal brano Un’altra onda. Un ritorno di alto livello che rinfresca la scena indie pop.
Elenco e tracce
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Altre recensioni
Di POLO
«Siamo nel 2025 e ancora stai a solleticare il pubblico liberal?»
«Questo giochino è durato abbastanza, mo’ ti prenderai i props di qualche supernova già sulla via dell’oblio.»
Di fonopticon
In Post Mortem il salto c’è ed è evidente, a partire dai testi di ottimo valore fino alla cura dei suoni e degli arrangiamenti.
La ricerca sonora in questo disco invece si riduce in un costante e palese oscillare tra Mk.gee e Iosonouncane.