Compositore di origine greca ma trapiantato a Parigi, Iannis Xenakis (1922-2001) fa dell'estraneità il suo destino (xenos, in greco: straniero). Estraneo alle mode, agli stili, alle correnti, crea una musica dalla forte personalità, attingendo a piene mani da discipline quali la matematica e l'architettura, servendosi di teorie e regole derivate da esse che riversa nella sua tecnica compositiva. Vale per la sua musica elettronica, ben rappresentata in questo cd antologico, come per il resto del suo ampio catalogo.
Sei i brani di questa antologia pubblicata dalla EMF - Electronic Music Foundation, preziosa testimonianza delle primissime esperienze di Xenakis nel campo della musica elettroacustica, quali ad esempio "Diamorphoses" (1957) e "Concret PH" (1958). Uno studio basato sul rumore bianco il primo brano, nel secondo Xenakis registra il crepitio delle braci, ne estrae frammenti di breve durata e li assembla in strutture complesse variandone la densità: è la tipica sua tecnica delle "nuvole di suoni", già impiegata nella sua musica strumentale.
"Orient-Occident" (1960) è un classico della musica elettronica, un brano più ombroso e meditativo su cui si innestano frammenti "concreti" e rumoristici: fu commissionato dall'Unesco come musica per un cortometraggio del regista Enrico Fulchignoni. I 21 minuti e 40 secondi del successivo "Bohor" (1962) sono un geniale assemblaggio di fonti sonore metalliche che producono un clangore ossessivo e piacevolmente monocorde, finché solo verso il termine entra una sorta di vento elettronico con relativo sbatacchiare di imposte, che porta il brano a conclusione.
"Hibiki Hana Ma" (1969-70) incorpora registrazioni di un'orchestra (in particolare, i glissandi degli strumenti ad arco), di un tamburo militare e di un biwa, un liuto giapponese: composto per la Fiera Mondiale di Osaka, il titolo significa "riverbero - fiore - intervallo".
Il cd si conclude con "S. 709", brano del 1994 e dunque realizzato a quasi 25 anni dal precedente: creato con un software autoprodotto, rigorosissimo nelle premesse teoriche, il pezzo suona come l'assalto di uno sciame di zanzare elettroniche che per 7 minuti girano vorticosamente attorno alla pelle invitante dell'ascoltatore. Ennesimo esempio del richiamo che esercita questa musica, che trovo affascinante non perché è elettronica, ma perché è di Xenakis.
Carico i commenti... con calma