Possibile che un vero animale da rock’n’roll quale l’Iguana venisse trasformato da David Bowie in un cantante quasi confidenziale come appare nell’orrendo “Blah Blah Blah” del 1986? Possibile che Iggy non si ribelli alla tremenda massificazione cui si stava facendo ridurre? Naturalmente sì, ed ecco che, al successo commerciale del vergognoso disco di cui si diceva, fa seguire questa esplosione violentissima di puro rock’n’roll, granitico come forse mai in nessun altro disco di Iggy, un vero sfogo che fa riesplodere in lui la voglia di tornare a essere quell’animale da palcoscenico che è.

Una serie di scariche di pura adrenalina, questo “Instinct”, che oltretutto apre una stagione di concerti fra i più memorabili della carriera di Iggy, che porterà alla realizzazione di quel bellissimo disco che è “Brick by Brick” e alla continuazione di una carriera che, a parte “Blah Blah Blah” è sempre vissuta a livelli artistici più che dignitosi.
Ma torniamo a parlare di questo inno al rock’n’roll.
Le cose sono chiarissime fin dall’inizio con le scariche chitarristiche di “Cold Metal” e con la voce di Iggy tornata a essere animalesca, lungi da quella da finto-crooner del disco precedente.
Avanti in grinta e velocità con “High on You”, mentre “Strong Girl” mostra maggiore propensione verso l’hard-rock stile AC/DC.
Colpi di batteria e di grancassa, poi parte il granitico assolo di “Tom Tom”, un pezzo abbastanza lento, se consideriamo il resto dell’album, ma non per questo meno duro e graffiante.
La furia e la velocità regnano sovrani in “Easy Rider”, a parte l’intro che potrebbe far credere a un pezzo lento e sognante, ma aspettate 10 secondi e… VIA!
Altro elementare ma energico riff di chitarra ed ecco “Power & Freedom”, anche qui un rockaggio con due accordi, ma che diamine, è sempre stato il genere dove Iggy giganteggia, no?
Il pezzo più orecchiabile dell’album è sicuramente “Lowdown”, con un Iggy dalla voce più tranquilla del solito (attenzione, non da crooner!!), che diventa quasi melodica.
Altro assolaccio e via con “Instinct”, anche qui stesso discorso di prima, due accordi e via.
Ritmo marziale per “Tuff Baby” (e ovviamente chitarrone in bella evidenza) e si chiude in bellezza con “Squarehead”.

Attenzione, avvertenze per l’uso: astenersi dall’ascolto gli intellettuali, consigliatissimo invece a chi vuole un bel po’ di puro rock’n’roll. Da ascoltare a tutto volume!

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