È praticamente una vita che non metto piede qui dentro, quindi non so se siano cambiate alcune convenzioni o consuetudini o qualsiasi cosa. Però volevo condividere questo sclero pure con voi, vediamo come va.

1 - SULLA CONSIDERAZIONE MUSICALE O MENO DEL DISCO: Il disco del Pagante rientra in quella fetta di musica priva di contenuto - lirico o tecnico o sperimentale che sia - che si può considerare senza alcun problema "musica di merda". Ma il concetto Gaberiano di "quando è merda è merda" non si può applicare alla musica. La musica di merda ha tante sfaccettature qualitative quante ne ha la musica propriamente detta, e di conseguenza, nella "musica di merda", possiamo individuare "musica di merda demmerda" (tanto i Guns And Roses quanto Izi e la Dark Polo Gang fanno parte di questa categoria), "musica di merda mediocre" (il primo che mi viene in mente può essere Gigi D'Agostino per dire) eccetera. Quella del Pagante è musica di merda spettacolare, trascendente quasi, sicuramente il miglior prodotto di quel magico mondo chiamato musica di merda che io abbia mai ascoltato.
Cosa crea distinzioni tra una musica di merda e un'altra? Per rispondere, prima è necessario stabilire cosa accomuna una musica di merda e un'altra: tutta la musica di merda è accomunata dal fatto di valere musicalmente zero. Nulla nella musica del Pagante ha rilevanza musicale, nemmeno in musica leggera. Il Pagante STRACCIA il resto della musica di merda in tutto ciò che non tange la musica. Il fatto che faccia ridere non aggiunge valore alla musica del Pagante, ma aggiunge valore al prodotto del Pagante vista come una proposta metamusicale. L'equilibrato trash ultrarealista, la perfetta cura delle produzioni, la clamorosa efficacia parodistica, la carica appiccicosa dei drop e dei ritornelli, il fatto che faccia divertire non sono valori musicali, ma senz'altro sono valori.
Tutto sommato, più che musica di merda, "Entro in Pass" non è musica. È svago a fruizione uditiva (?) e come svago funziona. Con meno controindicazioni rispetto alla coca, per dire.

2 - BENEDIZIONE DELLA MUSICA POLAROID:
Centinaia di personaggi hanno provato a fotografare in canzoni la generazione millennial, sono solo gli ultimi Gabri Ponte e Danti: questa coppia, tuttavia (benché infinitamente più competente musicalmente parlando rispetto al Pagante) ha fallito miseramente. Non c'è un modo per spiegarlo, resta il fatto che se un giovane la ascolta può sorridere, ma non si sente rappresentato. Due mesi e la canzone è dimenticata, per quanto la generazione sia sempre la stessa.
In una manciata di canzoni, "Entro in Pass" è una Polaroid della contemporaneità: offre l'immagine completa di un avvenimento mentre il fatto stesso avviene. E non è incoerente il fatto che i contenuti del disco alternino scene positive e negative. La realtà è così. La vita non è sempre buona o cattiva. Le ospitate (nei video o nei brani) di Shade, Jake La Furia, Gué Pequeno, Pierluigi Pardo, Andrea Dipré, Max Pezzali, Andrea Alongi - che poi gente tipo Dipré è una lurida montagna di merda eh, sia chiaro - serve a questo. Battezzano il disco, il suo valore come istantanea del contesto giovanile. Sono una sorta di garanzia.

3 - EARLY PAGANZA:
Il disco del pagante è innanzitutto un concentrato di forma. Per questo, Entro in Pass è stata riprodotta con Jake La Furia, e Balza né Si Sboccia possono essere presentate. Questa è merda, ma, a differenza dell'altra merda, è troppo ironica per non essere presa sul serio fino in fondo.

4 - L'ETA' D'ORO DELLA PAGANZA; QUATTRO COLPI IN PRESA DIRETTA:
Pettinero, #Sbatti, Faccio After e Vamonos sono ovviamente i momenti più alti toccati dal Pagante. Sfido a trovare un italiano che non conosca a memoria almeno Pettinero e Sbatti. Penso che un giudizio negativo su queste canzoni (appurato quanto detto al punto 1) sia assurdo. Al di là del fatto che i versi "tutto il giorno sopra i libri/ora voglio stare easy/cazzo mene della crisi/faccio solo la sei litri" e "tutti pronti per un altro party/a mezzanotte saran tutti fatti/ paganti torneranno a casa in taxi/ e al cielo grideremo/sbatti, ohohoh" siano tra i più noti della storia delle discoteche, non si può trascurare come vengano vengano pompati a manetta e cantati fino a strozzarsi da 4 anni: un lasso di tempo LUNGHISSIMO per il contesto, e il dato non si può non tenere in considerazione.
Faccio After è il brano più ciccione in assoluto. Ospiti pesi, produzione e video super. Ricalca il leitmotiv dei due pezzi da novanta precedenti e naturalmente fa qualche views in meno. Tutto normale. Vamonos (personalmente la mia pagantata preferita) è l'alba di una nuova era: cambia il tema e - incredibile - si scorge un accompagnamento parzialmente acustico. Il fatto che si possa essere tamarri a merda con una chitarra acustica è una scoperta e una conquista non da poco.

5 - PAGANZA'S TWILIGHT
Sulla scia di Vamonos si dipanano gli altri singoli, che sviano - seppur pochissimo - dal seminato originario. La Shampista, con una melodia discreta, è l'unico brano del Pagante che meriterebbe due ascolti per essere apprezzato, e ovviamente è quello con meno views. Bomber celebra gli europei, rappresenta una prova di importanza certo ma è senza dubbio il singolo peggiore. Dam, che lancia finalmente un album che è in tutto e per tutto una compilation, spacca di brutto. Compare persino un messaggio politico. Becero e risaputo, certo, ma un messaggio politico. È tanto. Parallelamente allo slittamento tematico e stilistico, comunque, accade una cosa incredibile: migliorano le rime. Così, l'inedito WiFi, ha una metrica quasi dignitosa (dove sei, cosa fai/vorrei fare night/con sto caldo dove vai/cento gradi Fahrenheit) e una struttura quasi pop. Al confronto, l'inedito Tomorrowland è osceno.

6 - CI METTO LA FACCIA:
"Il Pagante è un gioco, ci sono i produttori dietro, quelli cantano e ci mettono il viso nel video, non fanno altro" e ti pare poco? È questo il bello. La gente guarda la Branchini per lo stesso motivo per cui un tempo si guardava la Monroe al cinema. È lo status-simbol del momento storico. La Napoli nasconde la mano sinistra storpia in ogni video e intervista: la prova che l'immagine è curatissima. I video escono ogni sei mesi circa: altra prova che l'immagine, il video, è curatissimo. Non è musica, è show. Per questo il pagante ha senso anche se non scrive la propria musica (poi serve scriverla? Cioé è tunz-tunz, palese che i paganti non debbano suscitare interesse per questo). Noi lo abbiamo capito, ma è un certo ostacolo questo per la comunicazione intergenerazionale.

7 - PIANTATELA
Se il Pagante facesse un altro brano, risulterebbe la copia di se stesso. Per il bene del gruppo, serve che il gruppo smetta. Non diventate ridicoli, vi prego, ascoltate il mio appello. Vi prometto che farete storia, non meno della Carrà (che citate, ovviamente). Oppure cambiate, chessò, diventate gli Autechre. Ma ho come l'impressione che non diventerete gli Autechre.

8 - INSOMMA
Insomma, in un certo verso è una figata. L'importante è che non gli si dia importanza. Ovvio che se ci si crea delle aspettative, non si ha capito nulla della Paganza. E si finisce con dire sciocchezze tipo "e questa sarebbe musica?" (no, non lo è, mi stupisce che tu lo chieda, genio) oppure "ai miei tempi..."

Ai miei tempi. La peggior premessa del mondo, dopo "nel 2016 ancora..."

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