Quello che sto per recensirvi oggi è il secondo disco in studio della mia band italiana preferita ovvero Il Teatro Degli Orrori, vuoi perchè fanno musica di qualità, vuoi che hanno un frontman che lo pagherei pure a vederlo cagare, vuoi perchè hanno un look non qualunquista... io li amo alla perdizione!
Il loro primo disco rappresentava una sorta di musica post-punk associata a un noise-rock sempre e solo di qualità, l'opera in questione era ''Dall'impero alle tenebre'' ovvero un'opera molto buona e di qualità ma nonostante tutto non mi convinceva fino in fondo, questo ''A Sangue Freddo'' invece lo trovo un mezzo passo in avanti specialmente per Pierpaolo Capovilla (leader del gruppo) dove nell'espressione vocale sembra cresciuto esponenzialmente e anche gli altri componenti della band sembrano più logistici in quello che fanno e ogni nota, accordo, ecc... sembra nel posto giusto al momento giusto.
Dopo questa breve introduzione apriamo subito le danze con la melodica ''Io Ti Aspetto ' che a mio avviso è una delle migliori canzoni riuscite nel disco grazie ad un Capovilla afflitto dalle sofferenze famigliari e a una parte strumentale di tutto rispetto.
''Due'' paradossalmente la traccia numero 2 del disco ed è anche uno dei pezzi più deboli del disco grazie a delle sonorità un po troppo pop-rock piuttosto che noise e anche grazie a un testo dove ci trovo poco di buono.
''A Sangue Freddo'' è la title-track e a mio avviso è anche il miglior pezzo dell' intera opera, sonorità hard rock e un testo senza fronzoli rendono questa canzone una vera perla per ogni amante della band!
Si prosegue con ''Mai Dire Mai'' ovvero un pezzo con sonorità molto cupe ma a tratti divertenti e spensierate, il pezzo si lascia sentire e dopo un paio di ascolti si inizierà già a memorizzare una bella fetta di canzone.
Estratto come secondo singolo(dopo la title-track) ''Direzioni Diverse'' rappresenta una sorta di dialogo tra Pierpaolo e il proprio padre, un testo riflessivo e a tratti mistico ci fa pensare che in questa vita siamo un pò tutti sfortunati a livello famigliare e che forse dovremmo essere persone migliori con noi stessi e coi nostri cari.
''Il Terzo Mondo'' è un pezzo che parla (come la maggior parte delle canzoni nel disco) di impegno sociale e anche qui il nostro amato Pierpaolo ci fa capire dei grandi sbagli che noi facciamo in determinate situazioni (non mi dilungo troppo perchè qui ci sarebbe tanto da parlare!!!)
I due pezzi successivi ovvero ''Padre Nostro'' e ''Majakovskij'' sono pezzi un pò più saggi rispetto a quelli finora ascoltati e forse si tralascia troppo la parte strumentale per quella testuale(specialmente nella seconda citata) ma in ogni caso farsi un po di cultura ascoltandole non fa male... anzi!
Ci troviamo ora alla bellissima ''Alt!'' dove si parla della gente che vuole emigrare da un posto all' altro e dei corrispettivi controlli per l' esercitazione di questo diritto, Pierpaolo per rendere più riflessivo il testo fa anche dei riferimenti ai fascisti e in special modo ai comunisti.
''E' Colpa Mia'' è l' ultimo singolo estratto dal disco e devo dire che anche questa volta la band non ha sbagliato, testo divertente e parte strumentale fatta bene, che volete di più da un genio come Pierpaolo e dai suoi discepoli?
E ora arriviamo a qualcosa di magistralmente curato e bello... ''La Vita E' Breve'', dopo la title track questa è la miglior canzone dell'album, testo commovente e musiche che bilanciano la parte testuale in un perfetto di mix di bravura poetica e strumentale.
Il disco si chiude con una traccia molto bell di nome ''Die Zeit'' che dura sulla quindicina di minuti con varie riflessioni poetiche di questo grande artista che è Pierpaolo Capovilla.
Che dire... grande disco, grande Capovilla e grande ITDO, vi consiglio assolutamente di sentirvi questo disco se volete aumentare la vostra cultura musicale e se volete diventare delle persone un po migliori invece che dei qualunquisti che sanno a malapena i fondamenti della musica!
Elenco tracce e video
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Altre recensioni
Di maci
Un album che è un pugno nello stomaco dato con amore.
La produzione ha permesso al disco di suonare più rock e leggermente più pulito senza intaccare l’impatto “da zecca comunista” del gruppo.
Di Tripnonvabene
Pierpaolo Capovilla dimostra di essere fra i più grandi cantautori della scena italiana attuale.
Un disco da venerare che possiede una sua forza sacrale sprigionata durante le 11 scintille di pura genialità.
Di carlo cimmino
‘Tu non cerchi vendetta. Cerchi emozioni e di dare un senso alla tua vita raccontando storie che credi di avere vissuto, ma che non ti appartengono.’
‘Il mondo sembrava più vicino alla fine del mondo che al suo inizio e io alla fine vincevo le mie resistenze e gli rivolgevo la parola.’