Molto tempo ho impiegato per approcciarmi a questo disco.
Non poco tempo ho impiegato per metabolizzarlo; non che io sia un neofita nell'ascolto del metal tecnico.
Alcune cose vanno così, hanno bisogno di tempo, fiducia, considerazione e con la band di Aosta, ho sempre avuto bisogno di più tempo, non tanto per la complessità della loro proposta, piuttosto per il loro linguaggio.
La proposta artistica e compositiva degli Illogicist, viaggia su un tappeto di Death metal ultratecnico infarcito da molti elementi di stampo Thrash che si intrecciano sapientemente fra loro grazie alla presenza di un'attitudine progressiva pressoché ingombrante.
Per me che sono un fanatico del metal tecnico e progressivo, anche se paradossale, metabolizzare gli Illogicist non è facile, perché ai primi ascolti ho sempre la sensazione che la proposta sia poco originale.
I nostri sono molto influenzati dai Death e spesso ciò, traspare; questo mi blocca all'inizio ma, perseverando con gli ascolti, mi rendo conto che questi grandi musicisti, riescono a miscelare tutte le loro influenze senza problemi e soprattutto, brillando di luce propria; per ciò li preferisco!
Il terzo album degli Illogicist è uno spettacolo, sempre caratterizzato da testi esistenzialisti e da partiture non convenzionali, porta in alto la bandiera tricolore, nel mondo, perché in tutto il globo, una band che suona Death metal tecnico così, non c'è.
In questo capitolo, la registrazione si è fatta più cupa e meno tagliente, le strutture sono più complesse, le chitarre fanno un lavoro stupendo sorrette da un basso corposo e in totale evidenza, il tutto su di un tappeto ritmico ricco, preciso e nervoso che non ha nulla da invidiare a nessuno.
Grandi !
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