Dopo i Circus Maximus la Norvegia si riporta sulle sponde del prog metal col disco d'esordio degli IllusionSuite uscito nel 2009. La loro proposta di per sé non presenta particolari spunti rispetto a quello che band come i Suspyre o Vanden Plas hanno già fatto sentire, dimostrando non di meno di possedere sufficienti doti compositive così da non dover ricalcare le idee delle teste di serie quali Dream Theater o Symphony X, come hanno in parte fatto i Kingcrow e gli stessi Circus Maximum.

Il sound di "Final Hour" appare incentrato sul groove dei riffs e impreziosito dalle trame di tastiera che si mantengono ai margini dell'impressione sonora; scelta questa che ripercorrerà per tutta la durata del disco, lasciando da parte ipotesi alternative come poteva essere la presenza di numerosi cambi di tempo, che non troveremo neanche nei pezzi più duraturi.

Tale scelta potrà forse costituire un'arma a doppio taglio visto che il disco non riesce mai a decollare o toccare le corde emotive dell'ascoltatore che non presti attenzione esclusivamente alle abilità tecniche dei musicisti, ottenendo d'altro canto una compattezza sonora insolita per una proposta che strizza sempre e comunque l'occhio all'aspetto melodico nei componimmenti, dando vita di conseguenza ad una spiccata influenza power metal.

Un'altra probabile pecca è il cantato di Bill Markalowicz, dotato tecnicamente ma incapace di trovare uno stile originale, collocandosi a metà tra Russel Allen e Michael Eriksen dei Circus Maximus, ma notevolmente d'inferiore impatto rispetto ad essi. Durante l'ascolto del disco si nota poi l'assenza di brani che rimangano impressi, per orecchiabilità o per particolari sfoggi tecnici, che definirei assenti. Anche la suite-ballad "A Moment to Remember" non introduce novità in tale campo, nonostante l'accompagno da parte di una voce femminile e diversi cambi ritmici e interpretativi sia nelle vocals che nei riffs, a differenza della conclusiva "A Ghost From The Past', che tenta almeno di proporre delle soluzioni vocali distinte da quanto fatto vedere sino a quel punto.

Per concludere voglio citare la celebre frase "nulla di nuovo sotto il sole", cosciente del fatto che gli Illusionsuite sanno il fatto loro in materia progressive, e chissà che con i prossimi lavori non riescano a trovare un appiglio che riesca a portarli alla ribalta nel settore. Questo è quello che mi auguro da parte loro, per il momento la loro proposta resta comunque alla portata di tutti gli amanti e del prog e del power, a patto di non pretendere troppo al livello d'innovazione o di "violenza" sonora.

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