Il metal proposto da questi cinque ragazzi è un gran esempio di death svedese, per cui molta aggressività ma anche tanta melodia, distribuita in modo egregio dalla coppia di chitarristi Philip Borg e Peter Laitinen. I pezzi sono stati composti a considerevoli intervalli di tempo tra loro e alcuni recano la firma di un ex-membro degli Imperial Domain: Anders Eklof, che mostra una capacità compositiva davvero buona e non si capisce perché gli Imperial lo abbiano lasciato per strada (il loro sito, di una desolante tristezza, il cui ultimo aggiornamento risale a molti mesi fa, recita “ per problemi personali”….certo, ci crediamo proprio).

La prima traccia Like Fire In The Night è un perfetto riassunto della musica proposta dagli svedesi. Potente, melodica, stacchi più riflessivi contrapposti a riff dal vago sapore thrash, un cantante Tobias v. Heideman che al di là del suo aspetto fisico(un biondino slavato) col growl ci sa davvero fare e un batterista(Alvaro Romero, svedese da 20 generazioni)che insieme al bassista Erik Wargloo costruisce una sessione ritmica davvero massiccia e mai scontata.

La perfetta produzione effettuata negli Sunlight Studios di Stoccolma poi, non fa che migliorare la prima impressione che si ha di questi Imperial Domain. Impressione confermata dalla lenta, quasi doom nel suo incedere cadenzato, From Time Immemorial, che mostra anche una grande qualità degli Imperial, ovvero i testi, davvero molto curati e spesso in rima. Gli episodi migliori sono forse The Enchantress e But no One Hears, grande canzone arricchita da un finale davvero sorprendente dove gli Imperial Domain “giocano”(molto seriamente però…)a fare black metal con risultati davvero spaventosi. Però anche le altre sono tutte grandi canzoni per cui…dovete assolutamente procurarvi questo cd

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