E' arrivato il momento di Infam. Sì, avete letto bene: Infam.
Non so cos'abbia fatto lo svedese Andre Geisler per meritarsi questo soprannome. Forse se lo è attribuito da solo, chissà.
Quello che so, per contro, è che ci dice "benvenuti idioti" e si prende letteralmente gioco di noi con un disco che, anche se analizzato con le migliori intenzioni, non conduce proprio da nessuna parte.
Synth-pop ed electromusic scadente e già sentita.
Prendete i Depeche Mode di "Ultra", qualche idea rubata ai New Order e un tono malinconico, dimesso, perfino noioso.
Che ti ha fatto il mondo , caro Andre? Hai avuto la fortuna di nascere in una delle più belle nazioni del pianeta ma, a quanto pare, hai voluto (o dovuto?) svangarci i coglioni con le tue sconclusionate e posticce note elettroniche. Oddio, se proprio devo essere sincero, qualche episodio si salva. Sto pensando a brani come "Infernal" e "Desire". Ma parliamo di due pezzi su dieci e il disco, ora che ci penso, dura pure troppo.
Questa volta il mio amico musicologo m'ha rifilato una mezza ciofeca. Vedrò di vendicarmi appena possibile.
Ah, il disco è del 1995, ma è un piccolo dettaglio che non può risollevare di molto il giudizio già espresso.
PS: Caro Andre, potevi scegliere una copertina migliore! Questa nun se po' proprio vede'
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