L'ultimo "Best of" della heavy metal band più amata e famosa del mondo è uno dei migliori pubblicati dal gruppo, il precedente "Edward The Great" aveva molte pecche tra le quali il taglio del periodo Di'Anno e la mancanza di canzoni importanti che non ne facevano un degno "greatest hits". Questo "The Essential" può essere superato solo dal vecchio "Best of The Beast", corposa raccolta che aveva anche canzoni inedite ("Virus") o rifacimenti con Blaze Bailey ("Afraid To Shoot Stranger"), comunque si fermava all'album "The X Factor".

Questo doppio cd percorre alla rovescia tutta la gloriosa carriera dei Maiden dal recente "Dance Of Death" all'omonimo esordio, ogni album presenzia con due episodi, l'onore delle tre tracce è riservato solo all'esordio. La track list è prevedibilissima:

"Dance Of Death": dal penultimo album degli Irons vengono estratte la migliore canzone del lotto ovvero "Paschendale" e la frizzante e cadenzata "Rainmaker", buona scelta.

"Brave New World": troppo banale prendere "The Wicker Man" e la title-track, sarebbe stato molto meglio "Blood Brothers", il capolavoro di quell'album.

"Virtual XI": ovviamente ci sono "Futureal" e la mitica "The Clansman", per forza, il resto non è degno del loro blasonato nome.

"The X Factor" : anche qui le song più decenti, "Sign Of The Cross" e "Man On The Edge", scelta obbligata.

"Fear of The Dark": altro errore, ovviamente la title-track ma poi ci mettono "Be Quick Or Be Dead" quando c'è "Afraid To Shoot Stranger ?

"No Prayer For The Dying": altra scelta forzata per un altro album non impeccabile dei Maiden, infatti ci sono "Bring Your Daughter… To The Slaughter" e la rokkeggiante "Holy Smoke".

"Seventh Son Of A Seventh Son": uno dei più grandi album dei Maiden è esposto con la mitica "The Clairvoyant" (che chiude il primo cd) e con "The Evil That Men Do", anche se la title-track non era da meno.

"Somewhere In Time": da questo compatto e ruvido album dei Maiden vi sono la solita "Wasted Years" e "Heaven Can Wait" anche se a quest'ultima avrei preferito di gran lunga l'opener "Caught Somewhere in Time".

"Powerslave": brutta scelta, d'accordo "Aces High", ma "2 Minutes To Midnight" (che tutti sanno copiata da un riff degli Accept, copiata anche da Ronnie James Dio) poteva essere benissimo sostituita con la title-track.

"Piece of Mind": troppo poca importanza viene data all'opener dei quest'album, "Where Eagles Dare", vero capolavoro del cd, comunque per la cronaca sono invece presenti "The Trooper" (come potevo mancare ?) e "Flight of Icarus"

"The Number of The Beast": ci si butta ancora sui grandi classici e giustamente la famosissima "Run To The Hills" e la luciferina title-track

"Killers": Alla title-track poteva essere sostituita "Murders In The Rue Morgue" comunque c'è anche "Wratchild".

"Iron Maiden": giustamente l'incredibile "Phantom Of The Opera", uno dei pezzi migliori dell'album e due riproposizioni live con Dickinson delle onnipresenti "Running Free" e "Iron Maiden", che se non sbaglio dovrebbero essere estratte dal tour di "Powerslave".

Tutto sommato, era ovvio che i Maiden (o chi per loro) avrebbero puntato sulle canzoni più d'effetto e più famose tralasciando le vere punte compositive degli album (le già citate "Afraid to Shoot Stranger", "Where Eagles Dare", "Blood Brothers" ecc..), però per chi si addentra nell'heavy metal oggi, questo doppio cd potrà essere molto utile per farsi un'idea dell'importanza di questa band immortale.

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