Se l'album d'esordio poteva essere già di per sè una bella sorpresa, 'Fidate Correnti' rende Ivan Segreto uno degli artisti più esaltanti del panorama italiano.

Ma partiamo con il descrivere l'album nella sua totalità e poi "percorrendolo" traccia dopo traccia. "Vola lontano" di per se dà l'idea sul come ascoltare questo album. E' questo lascia nella mente tre parole che spiegano tutto: Leggero, orecchiabile, verde sfumato. Poi quando si è in volo per la prima volta non si ha che fiducia nella corrente che ci trascina… "Fidate correnti" ci pone in sintonia con gli eventi, scava nella nostra anima per trovare il sogno perduto. Quello che mette a nudo la nostra anima. "Tingerei in verde" e "ridestinato" sono due tracce unite dalla libertà dell'essere che incontra l'artista nel voler vivere la vita. E i suoni sono allegri nella prima canzone, come intrisa di speranza. E riflessivi nella seconda. "Allegra compagnia" scalza i pensieri per far posto alla volontà di essere rapito dalla positività dei piccoli momenti. Di condiderare il bicchiere mezzo pieno, nonostante tutto. Eccoci arrivati secondo il mio parere, volando tra pensieri e canzoni, ad un luogo che l'artista vuole portare sulla terra. "Juninho"… a chi si riferirà??? Se fosse un angelo intravisto durante il cammino? Niente il viaggio continua perchè le correnti ci costringono a proseguire. Ed è "confusione soltanto".

Perchè l'amore è cosi.

Può essere banale e complesso, frenetico e infuriato, sintetico e slavato. Ma trovare il colpevole di questo nostro disordine… non si può. Ora pensiamo per un attimo che si sia fatta notte. E che noi e il nostro io ci troviamo di davanti sconfinate distese di sabbia. "Deserto D'africa" scava in questo deserto per trovare la fantasia di un luogo temuto ma allo stesso tempo esistente, fatale ma comunque vivo. Il deserto come introspezione del nostro io che a volte riteniamo senza valore. Un deserto appunto. Ed è "Ego" che porta avanti questa desolante lucidità. La chitarra strimpella e non lascia tranquillo il viaggiatore e noi che stiamo 'ascoltando' il nostro viaggio accettiamo il pianto, che in un deserto non può che farlo fiorire. Un pianto che non è tristezza. Il nostro io che impara ad amarsi. "Annie" è il risultato di questa verità. La batteria accompagna la voce sempre profonda del cantante che intanto si rende conto che non possiamo che lasciarci trasportare davanti all'amore. Intuire di come una donna ci possa rendere tutto più soave. Un carico che diventa più leggero, un cielo più azzurro. Eh si con questa canzone ci si può innamorare ancora. Anche se poi Annie è cosi difficile da trovare nella realtà di quello che vediamo con i nostri occhi. Infine chiudiamo questo viaggio con una domanda che il riflessione che l'artista pone a se stesso e porta noi a porci la stessa. "Contrasto" chiude l'album ma non mette fine al nostro volare che si perde nell'essenza e nell'aspirata eternità.

Quindi per concludere "Fidate correnti" non appartiene ad un genere musicale ben definito perchè esso corrisponde essenzialmente ad un nostro particolare stato d'animo dove la musica accompagna silenziosamente la voce stupenda del cantante. E metterei 4 proprio per essere coerente. Speranza che esista un'altra melodia che possa coccolare il mio animo. Il vero senso della musica.

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