Ci sono artisti che sai di apprezzare, da sempre, senza che mai sia scattato quell'amore sconfinato e sragionato che provi per altri. Springsteen ama musicalmente lui. E io amo musicalmente Springsteen, per dire... Ma io non ho mai amato Browne (e qui Aristotele non funzia...).
Ma quando di un disco parlano bene tutti, ma proprio tutti (anche se certo non alla tivì, per piacere...), allora prenderlo, ascoltarlo, studiarlo è d'obbligo.
Così come d'obbligo è andarsi a rispolverare la discografia integrale, recitare i dovuti "mea culpa" e scoprire perle su perle.
E chiedersi perché non si amava a sufficienza questo spilungo dalla frangetta nerissima. Arrivando a conclusioni spietate con se stessi, con la propria adolescenza, che si porta inevitabilmente accanto culti di personalità insieme ad anti-culti di personalità ingiustamente ritenute, come dire, "deboli".
E Jackson Browne, quando il confronto è, che so, con Springsteen o con Prince, è ovvio che agli occhi di un quindicenne esaltato lo spilungo frangettato sparisce.
Con l'età, per fortuna, si ha tempo e modo di rivalutare tutto, comprese e soprattutto le proprie idee.
In questo live uscito da poco -ma registrato alcuni anni fa- JB è come sempre in formissima: la voce non sente il tempo, la chitarra è perfetta, e persino l'esecuzione (milionesima?) dei grandi classici riesce comunque e sempre ad emozionare. In più, qui, brillano i compagni di viaggio.
Con il Lindley (confesso, mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa, finora ai miei occhi&orecchi un perfetto sconosciuto) esiste un feeling antico, riesumato a rate e con risultati altissimi.
Questo è senz'altro il migliore dei risultati.
Il disco è giustamente e meravigliosamente minimalista. Pochi strumenti, voci e seconde voci perfette e sintetiche, nessun virtuosismo estremo ma semplicemente la cosa più bella che un artista -o un uomo...: generalizziamo...- può fare: il passo lungo come la gamba.
E su tutto aleggia un'aria divertentissima e divertitissima, un po' a divertimento serale post-prandiale con gli amici. Insomma: c'è un clima caldo e bellissimo, in questo concerto, e, si sa, l'atmosfera, se non è tutto, è quasi tutto.
Suonerò sempre la solita canzone, amici miei...: ma quando si sentono prodotti di questo tipo, quanto lontana appare essere l'itaglietta nostra....?
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