"Un sapore di ruggine e ossa" è un titolo orrendo per un film: non so se il titolo originale, "De rouille et d'os", sia meglio, ma almeno è in francese e pare più dolce... un po' come Genoveffa e Genevieve.

Jacques Audiard, il regista, è un tipo fuori dagli schemi e utilizza il mezzo cinematografico per sbatterti in piena faccia uno schiaffone che ti fa capottare: una storia apparentemente banale si trasforma in qualcosa difficile da raccontare e forse da capire sino in fondo.

L'ho visto qualche tempo fa e la tentazione di scriverne subito, si è infranta contro un muro di ma e di se.

Lui è un padre-single, che non conosce il figlio ma deve farsene carico, ‘ché la madre glielo ha proprio scaricato in braccio, viaggio dal nord al sud della Francia, approdo in casa della sorella, che si cura amorevolmente del nipote. Lui cerca lavoro e in discoteca, dove fa il buttafuori, incontra Lei, addestratrice di orche, bella e perfetta, che deve difendere dall'attacco di un bulletto: Lui più o meno sfrontatamente le lascia il suo numero di cellulare.

Fin qui... che ce frega?, appunto. La storia scivola giù come una valanga, quando per un incidente Lei perde entrambe le gambe: da qui in poi è un'altra cosa, quel numero di cellulare segnerà il confine tra una non vita e una vita legata ad un sms o meglio a tre lettere "Ope?"

In breve: l'amicizia (?) nata fra i due spinge la ragazza a confidare che fra le cose a cui ha dovuto rinunciare c'è il fare l'amore e il giovanotto si rende disponibile in ogni momento, se libero, ad accontentarla. La richiesta deve pervenire con l'sms, dove "Ope?" vuol dire Operativo?: semplice e geniale, se non fosse piuttosto crudo e surreale. Nessun sentimento sembra toccare il cuore del giovanotto: uno scambio di favori, niente di più.

Non ho fatto alcuno spoiler, la trama è raccontata ovunque e con più particolari, il fim non finisce qui, ma il resto non è da raccontare e da vedere.

Una storia che parla dell'attualità, della crisi, di un mondo selvaggio e incattivito in cui le persone stanno male, lottano per la sopravvivenza e si ritrovano padroni di una sola cosa, il proprio corpo con il quale, a volte, devono fare pace.

PS: fra le domande che mi sono venute in mente ce ne sta una che vorrei ribaltare ai maschietti: quante amiche e/o conoscenti con le quali vorreste scambiare quell'sms, invitereste a guardare il bel film di Jacques Audiard per condividerne il messaggio? Vvmb...

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