Jade ha oggi 27 anni.

Quando ne aveva 20, durante un'escursione, precipitò in un dirupo e si schiantò su una roccia. Rischiò la paralisi completa ma dopo un paio d'anni ne uscì più in salute che prima.

Riprese in mano l'adorata chitarra, ritornò a comporre canzoni e a suonarle nel suo piccolo giro, perché quello era determinata a fare.

Lo aveva deciso quando, adolescente, partecipò ad un concerto dei Social Distortion e se ne innamorò alla follia.

I Social Distortion furono (sono) un gruppo punk rock californiano che esordì nei primi anni Ottanta con un disco – «Mommy's Little Monster» – che è oggi un caposaldo del genere. Sono ancora in giro, di tanto in tanto incidono un disco, mantenendo una coerenza d'intenti e un'integrità morale ammirevole.

I Social Distortion si identificavano ieri ed oggi più che mai – dopo la morte del sodale Dennis Danell – nella figura del cantante, chitarrista, compositore nonché unico membro superstite della formazione originaria, Michael “Mike” Ness, quello che si può definire un romantico del rock'n'roll, uno dei pochi rimasti.

Allora Jade iniziò una fitta rete di corrispondenza col gruppo e con Mike che, inizialmente, portò a poco per la carriera artistica di Jade, ma ad una forte amicizia tra la madre di Jade e Christine, la moglie di Mike.

Così quando, superati i traumi dell'ncidente, Jade torna a suonare nei suoi minuscoli circoli, Christine è lì tra il pubblico insieme al figlio Jason, per dare tutto il loro sostegno ad una ragazza che ne aveva davvero bisogno in quella circostanza.

Christine e Jason rimangono colpiti dalla immediata freschezza delle canzoni di Jade ed iniziano un pressing asfissiante su Mike perché faccia qualcosa per lei.

Mike acconsente di dare una possibilità a quella giovanissima fanatica dei Social Distortion e deve concludere che sua moglie e suo figlio hanno ragione: Jade ha la stoffa e lui la prende sotto la propria ala protettiva.

Nel 2017 Mike produce l'esordio discografico di Jade, «Gilded». Lo scorso mese è la volta di «Wilderness». Ormai Jade e Mike sono una squadra.

Jade ama alla follia i Social Distortion e, con un pizzico di enfasi retorica, lavorare con Mike rasenta il sogno ad occhi aperti.

Jade ama alla follia i Social Distortion ma non suona musica punk rock: suona musica country.

Tra “certo” country e “certo” punk, invero, non corre una gran distanza, almeno idealmente: lo testimoniano la vita e le opere di tanti, da Hank Williams fino a Johnny Cash da un lato, oppure l'insospettabile Fred Cole dei garage-punksters Dead Moon dall'altro; lo testimoniano i Social Distortion che, in carriera, finora si sono cimentati con due soli rifacimenti, uno dei Rolling Stones, l'altro di Johnny Cash; lo testimonia Mike che, nei tardi anni Novanta, affianca all'avventura in gruppo quella solista, dichiaratamente ed esplicitamente country.

«Wilderness» è un disco di sostanza rock nella forma e di ispirazione country, ribelle e irrequieta, che trovano la sintesi pressoché perfetta nell'iniziale «Bottle It Up». Poi un'alternanza tra brani veloci e spediti – tra i quali da citare assolutamente «Don't Say that You Love Me», scritta da Mike e si sente eccome, e la title-track – e ballate mid-tempo che quasi richiamano alla memoria i tempi belli di John Mellencamp e quel suono che veniva chiamato heartland-rock.

Insomma, un bel disco, visti i tempi anche per andare a fare un giro in macchina coi finestrini abbassati, questo nel lettore ed il volume alto a sufficienza per diffondere il verbo di Jade e Mike.

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