La saga di Alien è sicuramente tra i classici dei film horror-fantascienza, che in questo secondo capitolo riprende le vicende del buon esordio targato Ridley Scott, con Sigourney Weaver nei panni di Rippley che viene ripescata miracolosamente dalla sua navicella in balia nello spazio dopo l’infausto scontro con l’alieno, una cavalletta gigante dalla testa oblunga che aveva sterminato il suo equipaggio, dopo una simpatica gestazione all’interno di uno dei membri. Parte quindi qui, dopo una serie di vicissitudini, una seconda spedizione verso il pianeta infestato, ma ignobilmente sguarnita ed esigua per fronteggiare l’avversario alieno, nel frattempo moltiplicatosi copiosamente, tantochè la missione si tramuterà ben presto dalla ricognizione al portare a casa salva la pelle. Le scenografie sono sempre parecchio claustrofobiche, anche se in misura minore rispetto al capitolo antecedente ambientato nella nave spaziale.

In raltà il film non mi è piaciuto particolarmente perché si tratta ormai di cose viste e riviste, fino nei minimi dettagli ed espedienti, in tutti i film del genere seguenti, sebbene ci sia sempre la presenza dell’ottima Weaver che manca forse altrove, e le due ore e mezza della versione più estesa in mio possesso passano via bene, tra il massacro di alieni e innocenti da trarre in salvo. Un film sicuramente da rispolverare per chi come me non ricordasse neanche più se l’aveva visto o meno, o semplicemente per rinfrescare la memoria. Con il capitolo successivo sarà poi il turno di Fincher alla cinepresa, ma per il momento ho preferito questo secondo capitolo rispetto al primo, anch’esso visionato da poco. E in ogni caso gli alieni sono congegnati considerevolmente bene, nell'intento di dare il voltastomaco, com'è stato del resto con ‘Predator’, e varrebbe la visione solo per loro e la protagonista indipendentemente da chi dirige l’opera.

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